Ministero dell'Economia e delle Finanze

Ministero dell'Economia e delle Finanze

giovedì 5 maggio 2011

FUA 2010 - gli scolaretti.

A fine aprile le organizzazioni sindacali hanno siglato gli accordi presentati dall’amministrazione concernenti il “servizio fiscale”, le “economie di gestione” e la “ripartizione del Fondo 2010”.
E’ del tutto inutile soffermarci sul contenuto di questi accordi che, salvo lievi “sbavature”, ripercorrono quelli dell’anno scorso relativi al Fondo Unico di Amministrazione per l’anno 2009.
Di fatto, ancora una volta, la parte pubblica presenta il compitino alle parti sociali che, da bravi scolaretti, lo svolgono diligentemente salvo informare i lavoratori, poi, della complessa, lunga ed estenuante trattativa cui sono stati impegnati.
Di questo, anche se ne vorremmo fare a meno, gliene siamo grati ma, se i testi sono identici a quelli dell’anno scorso, non comprendiamo quale sia la sfida alla quale sono stati sottoposti, mettendo a dura prova le loro capacità intellettuali e le proprie competenze.
Il “giochetto”, ormai, è conosciuto da tempo: l’amministrazione inizialmente pratica la governance sindacale con incontri informali, poi si presenta al tavolo con un pacchetto d’ipotesi d’accordo un po’ “spinta” inserendo, come in questo caso, una scala parametrale alta, la validazione da parte del dirigente e una sanatoria del saccheggio delle risorse dei lavoratori, grazie alla clientela gestione dei turni e delle reperibilità.
Parte la “trattativa”, la parte pubblica ritira gli “eccessi” presentati e si siglano gli accordi voluti, e sui quali l’amministrazione ha puntato fin dall’inizio, garantendo alle organizzazioni sindacali di tirare il fiato e di recitare “il faticoso confronto” grazie al quale sono stati sventati scenari apocalittici.  
L’amministrazione prima concorda e sigla (il 15 aprile 2011) con i rappresentanti nazionali delle OO.SS. dei dirigenti (che, poi, sono gli stessi che rappresentano i lavoratori delle aree) la spartizione del bottino delle economie di gestione e dell’assistenza fiscale; poi (il 27 aprile 2011), la fa siglare ai rappresentanti nazionali delle OO.SS. dei lavoratori delle aree (che sono gli stessi che rappresentano anche i dirigenti).
Gli accordi, comunque, continuano a cementificare il dubbio sulla liceità della partecipazione del personale adibito al servizio di assistenza fiscale, aumentando la pratica del clientelismo, di una ingiustificata diversificazione reddituale, della negazione di una rotazione democratica e trasparente del personale interessato a quest’attività.
L’erogazione del Fondo, infine, continua ad essere legata (80%) secondo il grado finale di realizzazione degli obiettivi di produttività assegnati ai dirigenti di ciascun ufficio (SIVAD) e dall’indicazione di elementi di riferimento generali per la contrattazione locale (20%): insomma, il salario dei lavoratori quale cordone ombelicale della dirigenza e svuotamento integrale delle prerogative delle RSU.
Quindi, è tutto centralizzato e già tutto deciso: basta ricordarsi degli accordi fotocopia decentrati locali dell’anno scorso e delle circolari unilaterali dove l’amministrazione decide quali assenze sono da equiparare o meno alle presenze.
Il nostro ultimo pensiero va anche agli “scolaretti” indisciplinati che rivendicano la verginità della non firma.
Se la memoria non ci inganna, l’anno scorso gli accordi non li hanno respinti immediatamente al mittente ma si sono riservati la firma in quanto, gli attuali rappresentanti nazionali, erano intenzionati a siglarli integralmente; solo dopo un’accesa discussione interna, le intese non furono firmate.
“Eliminata” subito dopo la discussione hanno, poi, diligentemente firmato tutti gli effetti collaterali che, da quelle intese, sono scaturiti contro i lavoratori.

LAVORATORI AUTORGANIZZATI
Ministero dell’Economia e delle Finanze

Nessun commento:

Posta un commento