Ministero dell'Economia e delle Finanze

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giovedì 29 gennaio 2015

Soppressione RTS Rimini: considerazioni non a margine.

Signor Ministro,  Egregi  Ragioniere e Dirigenti, Gentili OO.SS, Gentilissime RSU, Cari colleghi, il sottoscritto Giovanni Iasimone, in servizio presso il MEF – Ragioneria Territoriale dello Stato – di Rimini, in riferimento alla soppressione della RTS di Rimini prevista dal D.M. del 17 luglio 2014 sulla riorganizzazione del MEF, “per memoria”, fa presente quanto segue:
La nostra sede domani chiude i cancelli, o meglio, gli attuali uffici della RTS di Rimini passano le funzioni e le competenze alla “accorpante” consorella di Forlì, mentre la sede in parte rimane aperta per ospitare la Commissione Tributaria, o meglio, i colleghi che hanno optato per questo Ufficio, in attesa di trovare una migliore e definitiva collocazione. Sì, avete letto bene, alla faccia della retorica sulla prevista “taglio della spesa pubblica” cui il suddetto decreto si ispira.
Nel frattempo però, da almeno una settimana, con la umiliante e sofferta partecipazione del personale, ferve una brillante attività di trasloco e “svuotamento” della sede affinché entro il 31 gennaio 2015, come indicato dall’Amministrazione, sia libera da ogni cosa, beni e persone. Ma tant’è, si tratta della solita “fattiva collaborazione” che non manca mai da parte del pubblico impiegato, e certo non poteva essere negata neanche in questa infausta occasione, tantomeno dal sottoscritto - che, solo per completezza, ha giurato 2 volte fedeltà allo Stato: nel 1980 per assunzione per concorso nelle FF.SS., e nel 1991 per mobilità presso l’allora Ministero del Tesoro (sic).
Molti dei dipendenti in servizio presso la RTS di Rimini, credendo di fare cosa buona, hanno scelto negli anni di essere qui trasferiti per partecipare alla “costruzione” di un Ufficio come una seria Rappresentanza dello Stato centrale in una nuova e importante provincia come Rimini, che non è una distante indicazione geografica ma un sacro luogo di dovere di servizio e di lavoro (non secondariamente, anche di relazioni). In ogni caso, fuor di retorica, la RTS di Rimini, oltre a questa ultima soppressione, del resto, come molte strutture del MEF, negli ultimi anni è stata interessata a infinite attività di “riorganizzazione”, come, meno di 3 anni fa, la soppressione della locale D.T.E.F. e migrazione delle funzioni alla RTS, con ricadute sulle attività e sulle persone, con problematiche annesse e connesse. Persone, tuttora, ovvero: non cavie da laboratorio, tantomeno numeri da statistiche pseudo-economiche dell’ultima riforma o direttiva europea(?).
In tal senso, innanzi tutto, il personale ha atteso di conoscere con trepidazione per mesi il proprio destino, e solo a pochissimi giorni dalla chiusura, tranne uno sparuto gruppetto che sarà mobilitato alla locale Agenzia delle Entrate (bontà loro), ha avuto l’onore se non di sapere almeno immaginare dove dovrà presentarsi fisicamente lunedì 2 febbraio p.v. Nel frattempo tutto il personale si è sottoposto a umilianti prove e procedure per essere “mobilitato” presso altre Amministrazioni, che, per esperienza diretta, hanno tutte lamentato il fatto di non essere “informate” del suddetto D.M.
Detto ciò, nel massimo rispetto dei ruoli(?) e delle competenze, per come è stata gestita - per i tempi e i modi - questa  vicenda è dir poco definirla vergognosa, e si è rivelata da subito il solito inganno. Vissuto sulle spalle del personale che ha creduto nelle promesse e rassicuranti parole (poche, in verità) dell’Amministrazione, e nell’ascolto dei sindacati che tutti in fila finalmente si sono fatti vivi per spendere tardive quanto inutili formule di rito. Tutti bravi attori dello stesso scenario sinceramente “vicini” al difficile momento, senza sfiorare per un solo istante il problema nella sua essenza, ovvero, più che la disperazione per la soppressione del proprio ufficio, la definitiva perdita del senso di dignità e utilità sociale.
Tanto si scrive per memoria e si fa riserva di agire nelle sedi e nei modi opportuni per tutelare diritti e principi costituzionalmente sanciti come, appunto, la pari dignità umana e professionale.
Cordialmente

Giovanni Iasimone
RIT (Referente Informatico Territoriale)
Amministratore di AOO

domenica 18 gennaio 2015

RSU 2015

Anche per questo rinnovo delle RSU 2015, la Confederazione Unitaria di Base ha aperto le proprie liste ai Lavoratori Autorganizzati MEF.
In questo modo, i lavoratori potranno candidarsi e presentare liste indipendenti, svincolate da qualsiasi rapporto di adesione, di appartenenza sindacale o di ricatto clientelare.
Insomma, una concreta occasione di autorganizzazione dei propri bisogni, per connettere insieme, in una unica rete, esperienze e patrimoni collettivi; un'opportunità da non perdere, da cogliere pur nella consapevolezza dei limiti oggettivi delle RSU.
Riconosciamo alla CUB, quindi, non solo il ruolo esercitato in questi anni di contrasto alle politiche neoliberali ma, anche, il coraggio e l’intelligenza politica di tale scelta.
Chi vorrà, sarà libero di avvicinarsi a questa realtà.
Per questo motivo, lanciamo un appello a tutte le lavoratrici e a tutti i lavoratori del MEF a partecipare alla costituzione di liste autorganizzate.
Nessuna promessa: né promozioni, né trasferimenti o gratifiche professionali.
Chi lo fa, chi chiede il voto in cambio è in mala fede e vuole solo dei servi.

L'esistenza è uno spazio che ci hanno regalato e che dobbiamo riempire di senso, sempre e comunque; insieme, dal basso.