Poi, hanno rinviato l’approvazione del regolamento per la RAI di un mese ed hanno messo in atto una censura sistematica per nascondere i referendum del 12 e del 13 giugno.
A meno di un mese dalle consultazioni, gli elettori non hanno avuto nessuna informazione sui quesiti referendari.
Ora, con il decreto Omnibus, vogliono cancellare il referendum sul nucleare, depotenziare quello sull'acqua con la creazione di un’authority, il tutto nel segno di scongiurare quello sul legittimo impedimento.
Il progetto è semplice: da una parte quello di depotenziare lo strumento referendario come pratica democratica e partecipata per chiederne la sua soppressione; dall’altra, avere il controllo totale sui beni comuni disintegrando il concetto di un servizio pubblico con rilevanza economica. In mezzo, la volontà a implementare una politica energetica che “se ne frega” dell’ambiente e dei soggetti sociali, rivolta solo agli interessi delle multinazionali capitalistiche in un quadro competitivo fra i due blocchi imperialisti continentali.
Il loro messaggio, quindi, è chiaro; creare incertezza, disaffezione, convinzione che il referendum non si terrà per avere le mani libere.
Un'operazione vergognosa che indebolisce la democrazia, toglie la possibilità di scegliere per sé e per il paese un futuro sostenibile e giusto.
Insomma, vogliono regalare favori e miliardi alle solite lobby nucleariste, a quelle belliche e a quelle che fiutano grandi affari sulla gestione privata dell’acqua: e il loro governo cerca in tutti i modi di correre ai ripari, tentandole tutte.
Ma non ci fermeranno.
12 e 13 GIUGNO 2011
4 SI
per l’acqua bene comune
per fermare il nucleare
per legge uguale per tutti
LAVORATORI AUTORGANIZZATI
Ministero dell’Economia e delle Finanze
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