Ministero dell'Economia e delle Finanze

Ministero dell'Economia e delle Finanze

domenica 27 ottobre 2013

Goodbye RTS!

Nel silenzio più assoluto, lunedì pomeriggio l'amministrazione ha convocato le organizzazioni sindacali, alla presenza del Ragioniere della Banca d'Italia, sullo "stato dell'arte" del processo di riorganizzazione del nostro Ministero, quale conseguenza del DPCM 27 febbraio 2013, n. 67.
Chi ha capelli bianchi o chi li ha persi del tutto, di destrutturazioni dei servizi e delle funzioni della nostra amministrazione, camuffate per riorganizzazioni, ne ha viste numerose.
L'ultima, sicuramente la più infame, è stata quella di sacrificare, sull'altare del gioco d'azzardo, tutte le strutture periferiche delle Direzioni Territoriali in nome del dio denaro.
E' ormai patrimonio comune l'intreccio di malaffare che inquina le acque delle slot machine e delle licenze delle piattaforme on line, così come del condono riservato nella legge di stabilità alle lobby delle slot in relazione alla famosa sanzione prevista dalla Corte dei Conti.
Insomma, i vertici politici e amministrativi dalle larghe intese, hanno sulla coscienza non solo la responsabilità politica di una scelta così orribile, ma anche quella morale cioè, di aver contribuito all'imbarbarimento civile gettando nella ludodipendenza, fatta di schiavitù, ossessione e ripetitività, migliaia di persone, minori compresi, con la prospettiva di un futuro basato non sul lavoro, ma sull'illusione.
Ritornando, quindi, al DPCM n. 67, per chi fosse interessato e abbia la voglia di continuare a leggere, è bene fare un piccolo riassunto:

1. Il decreto legge 6 luglio 2012, n. 95, convertito con modificazioni dalla legge 7 agosto 2012, n. 135, recante "Disposizioni urgenti per la revisione della spesa pubblica con invarianza dei servizi ai cittadini, nonché misure di rafforzamento patrimoniale delle imprese del settore bancario", all’art. 23 quinquies ha imposto, al comma 1, lettere a) e b) la riduzione della dotazione organica del personale dirigenziale di livello generale e non generale del 20% e del 10% della spesa complessiva relativa al personale non dirigenziale, e fissato al comma 5 i principi relativi alla riorganizzazione del Ministero dell’Economia e delle Finanze.
In particolare, l’art. 2, comma 10 ter, del citato decreto legge 6 luglio 2012, n. 95 ha previsto che i regolamenti di organizzazione dei Ministeri, di cui al comma 10 dello stesso articolo e all'articolo 23 quinquies, a decorrere dalla data di entrata in vigore della legge di conversione e fino al 31 dicembre 2012, fossero adottati con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro competente, di concerto con il Ministro per la Pubblica Amministrazione e la Semplificazione e con il Ministro dell'Economia e delle Finanze.
2. La legge 24 dicembre 2012, n. 228, recante "Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato" ha prorogato al 28 febbraio 2013 il termine per procedere alla riorganizzazione del Ministero dell’Economia e delle Finanze mediante Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri.

Quindi, a fronte delle riduzioni delle dotazioni organiche e della necessità di procedere al riordino della struttura organizzativa del Ministero, sulla scorta dei provvedimenti normativi, i vertici politici e amministrativi hanno ritenuto utile emanare un nuovo regolamento di organizzazione del Ministero dell'Economia e delle Finanze.
Infatti, all’individuazione delle dotazioni organiche di prima e seconda fascia si era già proceduto con il D.P.C.M. 25 ottobre 2012 che prevedeva, per la dirigenza generale, una dotazione organica complessiva di 59 unità.
Rispetto, poi, alla precedente dotazione organica di I fascia prevista dal D.P.R. 173/2011, vengono identificati i 5 posti di livello dirigenziale generale da sopprimere in aggiunta agli 8 posti corrispondenti a posizioni fuori ruolo istituzionale del Ministero dell’Economia e delle Finanze che vengono trasformati in posti di livello dirigenziale non generale.
Detto questo, gli estensori del nuovo regolamento di riorganizzazione hanno proceduto a recepire le modifiche alle competenze delle diverse articolazioni del Ministero apportare dalla normativa successiva al D.P.R. 173/2011.
In particolare, viene soppresso il riferimento all’Amministrazione Autonoma dei Monopoli di Stato, a seguito dell’incorporazione nell’Agenzia delle Dogane, nonché la previsione dell’Ufficio Centrale di Ragioneria che in precedenza vi operava.
Nell’ambito del Dipartimento della Ragioneria Generale dello Stato viene fatto esplicito riferimento alle nuove competenze in materia di registro dei revisori e, in generale, a seguito della ridefinizione dei compiti di CONSIP S.p.A. e SOGEI S.p.A., vengono regolamentati le strutture cui sono affidati i rapporti con le predette società.
Nel Dipartimento dell’Amministrazione Generale, del Personale e dei Servizi viene creata la nuova Direzione per la Razionalizzazione degli Immobili, degli Acquisti, della Logistica e gli Affari Generali cui sono state trasferite, tra l’altro, le competenze relative al programma di razionalizzazione degli acquisti di beni e servizi per le Pubbliche Amministrazioni. Ciò per concentrare e rafforzare, in linea con quanto previsto dal D.L. 95/2012, sempre secondo l'amministrazione, i compiti di monitoraggio, controllo e riduzione della spesa per i servizi generali ed i consumi intermedi del Ministero e delle altre Amministrazioni. Al medesimo Dipartimento viene, inoltre, trasferita, in attuazione dell’art. 23 quinquies, comma 6, del D.L. 95/2012 come modificato dalla L. n. 228/2012, la Direzione della Comunicazione Istituzionale con compiti esterni all’intero Ministero.
Nell’ambito del Dipartimento delle Finanze, tenuto conto del nuovo assetto delle Agenzie Fiscali e, in una ottica di "razionalizzazione e di eliminazione delle duplicazioni organizzative", vengono accentrate nel Dipartimento dell’Amministrazione Generale, del Personale e dei Servizi le funzioni relative alla gestione della logistica e del personale amministrativo degli Uffici di Segreteria delle Commissioni Tributarie. Infine, vengono qualificate espressamente gli uffici di segreteria delle Commissioni Tributarie e gli Uffici di supporto al Consiglio di Presidenza della Giustizia Tributaria quali organi periferici del Ministero dell’Economia e delle Finanze, il cui personale amministrativo dipende dal Dipartimento delle Finanze.

Ma, allora, una volta salvaguardati i posti dirigenziali di I e II fascia; pianificato e programmato gli incarichi ai sensi dell'art. 19, comma 6 del D.Lgs 165/01; tagliato drammaticamente le dotazioni organiche del personale non dirigenziale; aumentato a dismisura i carichi di lavoro; implementato l'esternalizzazione dei servizi, qual è l'ultimo tassello che manca per completare questo nuovo puzzle?
Semplice: la ridefinizione dell'assetto delle Ragionerie Territoriali dello Stato su base provinciale o interprovinciale anche in vista del riordino delle province ai sensi di quanto disposto dall’articolo 23 quinquies, comma 5, lettera a), del decreto legge 6 luglio 2012 n. 95 (inferiore ai 300mila abitanti, dipendenti in servizio meno di 30 unità, stabili in locazione passiva).
E allora, quale strumento migliore mette in campo il Ragioniere della Banca d'Italia?
Una determina, la n. 74746 di settembre scorso, con la quale si istituiscono due gruppi di lavoro che, entro il 30 novembre 2013, nei relativi ambiti di riferimento, rispettivamente delle RTS e degli UCB, dovranno svolgere una attività di analisi e di studio finalizzata ad una ridefinizione complessiva dell'assetto organizzativo delle predette articolazioni.
Insomma, le avanguardie del "corpo scelto" della RGS, tanto decantato nella lettera di saluto dell'ex Ragioniere Generale dello Stato, dovranno svolgere il mero compito di tagliatori di teste.

Ci troviamo di fronte, quindi, ad un'altra imminente fase storica di smantellamento della nostro Ministero, intrapresa a partire da chi è passato "a miglior vita", attraversando il tecnico presidente dimissionario di "Sciolta Civica" per giungere all'attuale Ministro.
Il progetto è sempre lo stesso e, cioè, quello che individua, per ripianare i costi della crisi, la destrutturazione dell'intera Pubblica Amministrazione, l'alleggerimento definitivo dello Stato con lo sfoltimento dei suoi servizi fondamentali.
Questa volta, dopo il regalino ai re dell'azzardo, si alleggeriscono i controlli di regolarità amministrativa e contabile, il monitoraggio, il supporto e la vigilanza della gestione finanziaria pubblica.

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