Lottano
per arrivare a fine mese, per difendere il diritto ad un tetto, per affermare la
propria dignità, per difendere territori e beni comuni da devastazioni e
saccheggi.
Si
tratta, il più delle volte, di percorsi separati che non riescono a tradursi in
un discorso generale.
Per
questo, sabato 19 ottobre sarà un
appuntamento collettivo proprio per rovesciare l’isolamento delle singole lotte
e della precarietà delle nostre esistenze, per dare vita ad una giornata di
mobilitazione che rilanci un autunno di conflitto nel nostro paese, contro
l’austerity e la flessibilità impostaci dall’alto da una governance europea e
mondiale sempre più asservita agli interessi feroci della finanza, delle banche,
dei potenti.
Il 19 ottobre dovrà essere una giornata di lotta aperta, che si generalizzi incrociando i percorsi, mettendo fianco a fianco giovani precari ed esodati, sfrattati, occupanti, senza casa e migranti, studenti e rifugiati, no tav e cassintegrati, dipendenti pubblici e privati, chiunque si batte per affermare i propri diritti e per la difesa dei territori.
Il 19 ottobre dovrà essere una giornata di lotta aperta, che si generalizzi incrociando i percorsi, mettendo fianco a fianco giovani precari ed esodati, sfrattati, occupanti, senza casa e migranti, studenti e rifugiati, no tav e cassintegrati, dipendenti pubblici e privati, chiunque si batte per affermare i propri diritti e per la difesa dei territori.
Uniti
contro le prospettive di impoverimento e sfruttamento imbastite dalla troika e
dall’obbedienza di un governo dalle larghe intese che, tra decreti del “Fare”,
“Service Tax” e “Trise”, favorisce i ricchi per togliere ancora di più ai
poveri.
Si
camuffa l’Imu con nuovi tagli alla spesa ed una nuova aggressione al diritto
alla casa e all’abitare; favorendo la speculazione edilizia, il consumo di suolo
e i processi di valorizzazione utili alla rendita; delegando i servizi e il
welfare ad una governance locale che, per far quadrare i conti, aumenta le tasse
e produce ancora tagli e privatizzazioni.
Tutto
questo mentre il governo vara la legge di "instabilità" triennale di oltre 27
miliardi nella quale equità e redistribuzione del reddito sono pure
fantasie; ancora macelleria sociale, ancora sempre "i soliti" a pagare, i
dipendenti pubblici per primi: 3 euro in più in busta paga a
fronte del blocco dei contratti fino al 2017, dell'inasprimento del turn over,
dell'eliminazione dell’indennità di vacanza contrattuale per il 2013 e 2014, del
taglio degli straordinari, della rateizzazione della liquidazione.
Contro questo orizzonte di miseria, sabato 19 ottobre sarà una grande manifestazione di massa che porrà con forza la questione del reddito, del lavoro e del diritto all’abitare; per questo è necessario l’immediato blocco degli sfratti, il recupero del patrimonio pubblico, la tutela della ricchezza collettiva e comune, la fine della precarietà e della precarizzazione generale delle condizioni di vita e del lavoro che ci stanno sempre più imponendo.
Vogliamo rovesciare il ricatto della precarietà e dell’austerity in un processo di riappropriazione collettiva perché alla crisi si risponde solo con una radicale redistribuzione della ricchezza socialmente prodotta, contrapponendo la cooperazione alla concorrenza, la costruzione del comune alla proprietà privata, il diritto alla felicità all'etica dello sfruttamento del lavoro e del sacrificio.
Contro questo orizzonte di miseria, sabato 19 ottobre sarà una grande manifestazione di massa che porrà con forza la questione del reddito, del lavoro e del diritto all’abitare; per questo è necessario l’immediato blocco degli sfratti, il recupero del patrimonio pubblico, la tutela della ricchezza collettiva e comune, la fine della precarietà e della precarizzazione generale delle condizioni di vita e del lavoro che ci stanno sempre più imponendo.
Vogliamo rovesciare il ricatto della precarietà e dell’austerity in un processo di riappropriazione collettiva perché alla crisi si risponde solo con una radicale redistribuzione della ricchezza socialmente prodotta, contrapponendo la cooperazione alla concorrenza, la costruzione del comune alla proprietà privata, il diritto alla felicità all'etica dello sfruttamento del lavoro e del sacrificio.
Saremo
in piazza con le modalità che ci hanno sempre contraddistinto, ovvero in modo
pacifico, colorato, inclusivo e partecipato, per
rilanciare un movimento che affermi l’unica grande opera che ci interessa: casa,
lavoro, reddito e dignità per tutte/i!
Nessun commento:
Posta un commento