Ministero dell'Economia e delle Finanze

Ministero dell'Economia e delle Finanze

lunedì 30 maggio 2011

Roma Bene Comune

La Giunta di Roma del sindaco Alemanno si appresta ad approvare un bilancio lacrime e sangue, fatto di tagli ai servizi essenziali per 125 milioni di euro, di aumenti di tasse e tariffe per 300milioni, di privatizzazioni e di ricorso ai capitali privati per trasformare la carenza di fondi in occasione di arricchimento dei soliti noti.
Privatizzazioni, ulteriore cementificazione, tagli ai servizi pubblici, alla salute, allo studio, alla scuola e agli asili nido: ma non basta.
In alcuni municipi della città, si introdurrà il servizio a chiamata, la frammentazione delle prestazioni di lavoro con la conseguente ulteriore precarizzazione degli operatori e l’istituzione di liste “badantato” comunali per gli utenti gravi.
A tutto questo, si aggiungono altri tagli ai servizi, come la chiusura della casa di riposo Roma 2 e la ristrutturazione del servizio per la terza età, la diminuzione dei laboratori per persone con difficoltà di apprendimento e disagi psichici, la dequalificazione dei servizi di case famiglia e centri diurni.
Un bilancio dal segno antipopolare con cui la Giunta Alemanno da un lato, taglia gli investimenti e, dall’altro, aumenta le tasse che vanno a colpire le fasce più deboli di Roma.
Il 30 maggio, quindi, dobbiamo scendere in piazza e portare l'opposizione a un bilancio che disegna una città accentrata, privatizzata e impaurita alla quale, invece, si deve contrapporre l' idea di Roma città pubblica, decentrata e solidale.
L’appuntamento per tutti è per il 30 maggio 2011, alle ore 15, per un corteo che dal Colosseo arriverà al Campidoglio.
Naturalmente il 12 e il 13 giugno, il prossimo appuntamento per bloccare la privatizzazione dell’acqua, il programma nucleare e il legittimo impedimento.

LUNEDI' 30 MAGGIO 2011
CORTEO ore 15.00
Colosseo - ROMA

LAVORATORI AUTORGANIZZATI
Ministero dell’Economia e delle Finanze

giovedì 26 maggio 2011

Con gli operai.

2.551 esuberi e altre migliaia nell'indotto; chiusura dei cantieri di Castellamare di Stabia e di Sestri Ponente; ridimensionamento dell’altro cantiere ligure di Riva Trigoso: questo, è il piano presentato dai vertici della Fincantieri.
E la rivolta, divampa.
Il nostro pieno appoggio e solidarietà, quindi, agli operai della Fincantieri che sono in lotta per difendere il posto di lavoro cancellato dalla borghesia capitalista che accentua e sviluppa, a causa della crisi economica da loro provocata, la guerra contro il proletariato.
Una guerra non dichiarata dei padroni, fatta da un attacco progressivo, quotidiano e capillare contro i lavoratori, contro le loro condizioni economiche, sociali, politiche e culturali.
Questa guerra ogni giorno miete vittime: con la guerra fatta di bombe “intelligenti e umanitarie” per il mantenimento dell’oppressione imperialista e, nei paesi avanzati, con le morti e gli incidenti sul lavoro, con il precariato diffuso, con i licenziamenti, le delocalizzazioni e le esternalizzazioni, con gli affitti impossibili da pagare, con la povertà diffusa e la disoccupazione, con i tagli salariali e i blocchi dei contratti, con il continuo processo di destrutturazione della scuola pubblica, della sanità e dei trasporti, con il peggioramento quotidiano delle condizioni generali di vita della classe lavoratrice.
A tutto questo, una parte della classe dominata comincia a opporre una resistenza.
La rabbia che c’è nel cuore dei lavoratori non è più contenibile.
Ancora fischia il vento.


LAVORATORI AUTORGANIZZATI
Ministero dell’Economia e delle Finanze

4 SI

Prima, hanno impedito che i referendum si tenessero insieme alle amministrative, sprecando 400 mln di euro.
Poi, hanno rinviato l’approvazione del regolamento per la RAI di un mese ed hanno messo in atto una censura sistematica per nascondere i referendum del 12 e del 13 giugno.
A meno di un mese dalle consultazioni, gli elettori non hanno avuto nessuna informazione sui quesiti referendari.
Ora, con il decreto Omnibus, vogliono cancellare il referendum sul nucleare, depotenziare quello sull'acqua con la creazione di un’authority, il tutto nel segno di scongiurare quello sul legittimo impedimento.
Il progetto è semplice: da una parte quello di depotenziare lo strumento referendario come pratica democratica e partecipata per chiederne la sua soppressione; dall’altra, avere il controllo totale sui beni comuni disintegrando il concetto di un servizio pubblico con rilevanza economica. In mezzo, la volontà a implementare una politica energetica che “se ne frega” dell’ambiente e dei soggetti sociali, rivolta solo agli interessi delle multinazionali capitalistiche in un quadro competitivo fra i due blocchi imperialisti continentali.
Il loro messaggio, quindi, è chiaro; creare incertezza, disaffezione, convinzione che il referendum non si terrà per avere le mani libere.
Un'operazione vergognosa che indebolisce la democrazia, toglie la possibilità di scegliere per sé e per il paese un futuro sostenibile e giusto.
Insomma, vogliono regalare favori e miliardi alle solite lobby nucleariste, a quelle belliche e a quelle che fiutano grandi affari sulla gestione privata dell’acqua: e il loro governo cerca in tutti i modi di correre ai ripari, tentandole tutte.

Ma non ci fermeranno.

12 e 13 GIUGNO 2011
4 SI

per l’acqua bene comune
per fermare il nucleare
per legge uguale per tutti

LAVORATORI AUTORGANIZZATI
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Rien ne va plus !


Escort, cene e viaggi ai funzionari dei Monopoli
Così la mafia controllava le sale gioco, 10 arresti

Blitz della Dia a Palermo. In manette, per corruzione, l’ex direttore dell’agenzia, oggi responsabile delle sedi di Campania e Sardegna. Arrestati altri tre funzionari che avrebbero intascato mazzette per concedere in tempi rapidi concessioni e licenze, per centri scommesse o rivendite di tabacchi. Gli impiegati arrestati avrebbero comunicato in anticipo le ispezioni in cambio di soldi e altri regali. Nell'indagine coinvolti alcuni prestanome dei boss

di SALVO PALAZZOLO

Per ottenere in concessione una sala giochi, i prestanome di Cosa nostra pagavano una settimana di vacanza a un funzionario dei Monopoli di Stato e alla sua famiglia, preferibilmente nell’incantevole villaggio di “Città del mare”, a Terrasini.
Per riuscire ad aprire una rivendita di tabacchi, invece, bisognava pagare due escort: una per il funzionario che avrebbe istruito la pratica, l’altra per il dirigente della sede siciliana dei Monopoli.
Ogni favore aveva un prezzo.
Bastava una cena in un ristorante elegante o una lavatrice per conoscere in anticipo i controlli che sarebbero scattati. Oppure, la solita busta piena di contanti. Se poi, però, il favore arrivava direttamente dalle stanze della direzione nazionale dei Monopoli, il prezzo della corruzione tornava a farsi alto. Ad esempio, quantificabile in un fine settimana a Saint Vincent, casinò e albergo tutto compreso.
Le indagini del centro operativo Dia di Palermo, coordinate dal sostituto procuratore Sergio Demontis e dall’aggiunto Antonio Ingroia hanno portato in carcere per corruzione quattro nomi importanti dell’Amministrazione autonoma dei Monopoli di Stato: Nicola Andreozzi, ex reggente della sede siciliana, attualmente direttore delle sedi di Campania e Sardegna.
Poi, il vice direttore della sede siciliana, Salvatore Magno, e un suo sottoposto, Giovanni Polizzi, che è anche assessore all’Urbanistica del Comune di Giardinello (Palermo).
Un’altra ordinanza di custodia in carcere è stata notificata a Maria Franca Simula, funzionaria della direzione nazionale dei Monopoli, insignita nel 2003 dell’onorificenza di Cavaliere della Repubblica.
Uno dei principali corruttori sarebbe stato Michele Spina, patron della Primal, una società di San Giovanni La Punta (Catania) che negli ultimi anni è stata protagonista di una vera e propria scalata, aggiudicandosi 24 sale scommesse e 71 corner Snai. Le indagini dicono che dietro Spina ci sarebbe l’ombra dello zio, Sebastiano Scuto, il re dei supermercati che l’anno scorso è stato condannato dal tribunale di Catania per associazione mafiosa. Anche per Spina si sono aperte le porte del carcere.
Tanti favori avrebbe chiesto pure Francesco Casarubea, l’ex amministratore della Sala Bingo Las Vegas di Palermo, una delle più grandi d’Europa, che è stata confiscata nel 2008 perché ritenuta un lucroso investimento di Cosa nostra. Per Casarubea, il gip Maria Pino ha stabilito gli arresti domiciliari. Stesso provvedimento per Francesco Perret (titolare della sala giochi “Bin Bingo” di Palermo), Antonino Pirri (gestore di “Formula Bingo”, a Palermo), Francesco Paolo Cataldo e Charles Maenza, che puntavano a una licenza per aprire delle rivendite di tabacchi in provincia di Palermo.
La rete della corruzione non concedeva sconti.
Una volta, un imprenditore legato ai boss di Partinico rischiò addirittura di veder vanificato il progetto di aprire una rivendita di tabacchi solo perché una delle due escort ingaggiate non era arrivata in tempo all'appuntamento con due funzionari dei Monopoli.
Ci pensò la collega a rimediare in extremis: “Non vi preoccupate – assicurò al telefono - io faccio per dieci. Voi problemi non ne dovete avere, sta a me mettervi a vostro agio. L’imbarazzo ve lo sciolgo io”.
E non sospettava affatto che la Dia stava intercettando ogni parola.
Anche quelle dei due funzionari, che qualche ora dopo commentarono al telefono soddisfatti l’incontro a tre: “Fatti una bella lavata col sapone, mi sento ancora l’odore di questa addosso”, disse uno.
E l’altro rideva: “Complimenti, hai un bel culetto”.

LAVORATORI AUTORGANIZZATI
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sabato 14 maggio 2011

I nuovi sottosegretari.

Sul sito intranet del Dipartimento dell'Amministrazione Generale, del Personale e dei Servizi, nella sezione NEWS, sono stati pubblicati i due decreti del Presidente della Repubblica concernenti le nomine dei nuovi Sottosegretari di Stato.
In particolare, i nuovi Sottosegretari di Stato al Ministero dell’Economia e delle Finanze sono l’on. Bruno Cesario e il sen. Antonio Gentile; nel frattempo, è stata dichiarata anche la cessazione, da tale carica, di Sonia Viale, nominata Sottosegretario di Stato all’interno.
Siamo convinti che, sia come lavoratori sia da cittadini, è fondamentale conoscere il curriculum, gli studi, le competenze dei nuovi sottosegretari al MEF; quindi, poiché a tutt’oggi, sul sito del Ministero non vi è traccia, abbiamo cercato noi di comprendere il loro percorso e bagaglio politico e, con una semplice ma utile ricerca nel web, abbiamo trovato elementi che riteniamo doveroso mettere a disposizione di tutti.

On. Bruno Cesario

Avvocato, allievo di De Mita, è passato dalla DC al PPI; poi alla Margherita, al PD e, infine, all’API di Rutelli. Ora in maggioranza con i “Responsabili” di Scillipoti.
A “Un giorno da pecora”, trasmissione su Radiodue, ha dichiarato che è stato eletto grazie a Padre Pio. E’ molto devoto, e questa è stata la ricompensa.
Quindi, non deve dire grazie a nessun altro.
Padre Pio, con tutto il dovuto rispetto, ha compiuto il miracolo.
Nessuna guarigione, nessuna bimba che riacquista la vista.
Qualcosa di più eccelso, di più importante per tutti noi: l’elezione di Bruno Cesario.
Lassù nel regno dei cieli, devono aver compreso immediatamente le enormi potenzialità di Cesario.
E lui, il miracolato, ha trovato il modo per ringraziare.
E’ diventato “Responsabile”.

Sen. Antonio Gentile

Geologo, qualche anno fa presentò la candidatura dell’attuale Presidente del Consiglio al Premio Nobel per la Pace.
Ha organizzato un comitato a sostegno della candidatura e, poi, ha inviato regolare richiesta.
Le motivazioni, a fondamento del prestigioso riconoscimento, sono di natura “oggettive”; dunque, gli accademici svedesi non dovrebbero perdere tempo neppure a discuterne.

In attesa delle deleghe, della “mission” assegnata, con queste esperienze di spessore siamo comunque certi che faranno bene il loro compito, non si può che stare tranquilli.
Il valore “oggettivo” delle qualità e dei meriti sovrasta anche il costo alle casse dello Stato, stimato dai vari organi stampa, in oltre 3 milioni di euro, sommando i costi di tutti e nove i nuovi Sottosegretari.
Ovviamente, da questa cifra sono esclusi gli emolumenti che già ricevono, essendo stati eletti nelle assemblee di Montecitorio e Palazzo Madama.
Tutto oggettivo, quindi che esiste di per sé, come le condizioni di lavoro, i servizi offerti all’utenza e i salari da fame dei lavoratori del MEF.

LAVORATORI AUTORGANIZZATI
Ministero dell’Economia e delle Finanze

giovedì 12 maggio 2011

Con il vento del Sud.

Quello che viviamo non è un momento qualsiasi.
Quello che viviamo è un momento di grandi lotte, di grandi speranze ma, anche, di grandi oppressioni.
Il vento del sud, quello che si alza dalle sollevazioni che percorrono da mesi il mondo arabo, è destinato ad arrivare anche sulla nostra sponda del Mediterraneo.
E’ un messaggio di liberazione che chiama all’unità, alla solidarietà, alla fratellanza, alla lotta contro l’ingiustizia. 
Chi si riconosce in questi ideali è, dunque, chiamato all’azione.
C’è un luogo, dove l’oppressione è concentrata come da nessun’altra parte; dove è massimo il bisogno della solidarietà internazionale: questo luogo è la Palestina e, in particolare, la Striscia di Gaza sottoposta, da anni, al barbaro e disumano assedio di Israele.
Proprio per contribuire a porre fine a quest’assedio, nella seconda metà di maggio una flotta composta da navi provenienti da più di 25 paesi, si dirigerà verso Gaza per portare solidarietà e aiuti umanitari al milione e mezzo di persone rinchiuse in quella immensa prigione a cielo aperto.
E’ la Freedom Flotilla 2 che vuole continuare l’opera della prima flottiglia attaccata lo scorso anno dalla marina israeliana, con l’assassinio impunito di nove attivisti.
Affinché questa missione abbia pieno successo, occorre una vasta mobilitazione, una continua pressione e vigilanza sui governi dei paesi coinvolti.
Un’azione tanto più necessaria in Italia, con un governo che si distingue per il suo totale e acritico sostegno anche alle più feroci operazioni dei governi israeliani. 
Il nord e il sud del Mediterraneo, devono unirsi in un’unica battaglia di liberazione.
Oggi, mentre i popoli arabi chiedono libertà, democrazia e giustizia sociale, le grandi potenze rispondono con i bombardamenti, con oscure manovre per osteggiare il cambiamento, con la criminalizzazione degli immigrati che fuggono dalla miseria e dalla guerra.
Mentre la storia si muove davanti ai nostri occhi, i governi occidentali ripresentano la loro logica di sfruttamento neo-colonialista dei popoli e delle loro risorse.
Il 14 maggio 2011 manifesteremo per la Freedom Flotilla, ma manifesteremo anche per dimostrare che l’Italia non è né Berlusconi, né chi ha approvato la partecipazione alla guerra della Nato, perché c’è un popolo che si oppone all’oppressione e alla guerra, e che vuole la libertà per il popolo palestinese.
Per la fine dell’assedio di Gaza.
Per il diritto all’autodeterminazione del popolo palestinese.
Per il sostegno alle lotte dei popoli arabi, per la libertà e la giustizia sociale.

 14 MAGGIO 2011
ROMA – P.zza della Repubblica ore 14.30
Manifestazione Nazionale
Con il vento del Sud, con la Freedom Flotilla, per la fine dell’assedio di Gaza

LAVORATORI AUTORGANIZZATI
Ministero dell’Economia e delle Finanze

mercoledì 11 maggio 2011

Mille fiori per Giorgiana.

12 maggio 2011: trentaquattro anni dall'assassinio di Giorgiana Masi
Mille fiori per Giorgiana


 
Giorgiana Masi avrebbe, oggi, 53 anni.
Invece ne ha sempre 19.
Il 12 maggio 1977, su ponte Garibaldi, mentre manifestava nell'anniversario della vittoria sul divorzio e contro le misure che limitavano i diritti di manifestare volute dal governo Andreotti, le squadre speciali mandate dal ministro degli Interni Francesco Cossiga, spararono e la uccisero.
Nessuno ha pagato per il suo assassinio.
Giorgiana era una studentessa del liceo Pasteur di Roma, una compagna del movimento e una femminista.
Scendeva in piazza per gli stessi valori per cui tuttora lottano migliaia di giovani, di donne, di lavoratori.
Il diritto alla scuola pubblica, a un lavoro non precario, a una società non omofoba e non razzista, una società dove ci sia uguaglianza, solidarietà e giustizia sociale.
Il 12 maggio 2011 manifesteremo nel ricordo di Giorgiana, in nome di quei valori e in difesa di quei diritti per cui lei ha dato la vita.
Vogliamo ricordare Giorgiana, tributarle la testimonianza delle generazioni che si susseguono, impegnate nelle battaglie contro la precarietà, per i diritti-bisogni negati, per la tutela dei beni comuni, per le libertà civili e la giustizia sociale, contro l'oppressione delle istituzioni totali, le derive securitarie, il razzismo, il militarismo e le guerre.
Battaglie che trovano stimolo e arricchimento nel percorso del Movimento 77, a cui Giorgiana partecipò attivamente.
ORE 11.30 CONFERENZA STAMPA A PONTE GARIBALDI
ORE 17.00 MANIFESTAZIONE A PONTE GARIBALDI
ORE 18.3O MUSICA E INTERVENTI A PIAZZA G. BELLI


LAVORATORI AUTORGANIZZATI
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martedì 10 maggio 2011

I "biscazzieri" e lo smantellamento delle DTEF.

La puntata di ieri sera di Report è stata ampiamente dedicata ai padroni del gioco d’azzardo, su cui si sono soffermati dalla Corte dei Conti alla Direzione Nazionale Antimafia passando per la Commissione Parlamentare Antimafia.
La soppressione delle Direzioni Territoriali dell’Economia e delle Finanze, praticata per volontà politica e compiacenza dei vertici delle amministrazioni interessate, s’innesta perfettamente in questo fosco quadro.
Per tale motivo, riteniamo che la trasmissione di Report sia un documento importante che merita di essere condiviso il più possibile.
Trasmettiamo, pertanto, ai lavoratori alcuni collegamenti ipertestuali, mediante i quali si può accedere e guardare l’intera puntata messa in onda.

Questo è il link della puntata di ieri di Report dal titolo “I Biscazzieri” di Sigfrido Ranucci:


Questo, invece, è il link dell’articolo apparso l’8 maggio 2011 su la Repubblica.it “I dieci padroni del gioco d’azzardo, la terza industria dopo Eni e Fiat” di Alberto Custodero.

giovedì 5 maggio 2011

FUA 2010 - gli scolaretti.

A fine aprile le organizzazioni sindacali hanno siglato gli accordi presentati dall’amministrazione concernenti il “servizio fiscale”, le “economie di gestione” e la “ripartizione del Fondo 2010”.
E’ del tutto inutile soffermarci sul contenuto di questi accordi che, salvo lievi “sbavature”, ripercorrono quelli dell’anno scorso relativi al Fondo Unico di Amministrazione per l’anno 2009.
Di fatto, ancora una volta, la parte pubblica presenta il compitino alle parti sociali che, da bravi scolaretti, lo svolgono diligentemente salvo informare i lavoratori, poi, della complessa, lunga ed estenuante trattativa cui sono stati impegnati.
Di questo, anche se ne vorremmo fare a meno, gliene siamo grati ma, se i testi sono identici a quelli dell’anno scorso, non comprendiamo quale sia la sfida alla quale sono stati sottoposti, mettendo a dura prova le loro capacità intellettuali e le proprie competenze.
Il “giochetto”, ormai, è conosciuto da tempo: l’amministrazione inizialmente pratica la governance sindacale con incontri informali, poi si presenta al tavolo con un pacchetto d’ipotesi d’accordo un po’ “spinta” inserendo, come in questo caso, una scala parametrale alta, la validazione da parte del dirigente e una sanatoria del saccheggio delle risorse dei lavoratori, grazie alla clientela gestione dei turni e delle reperibilità.
Parte la “trattativa”, la parte pubblica ritira gli “eccessi” presentati e si siglano gli accordi voluti, e sui quali l’amministrazione ha puntato fin dall’inizio, garantendo alle organizzazioni sindacali di tirare il fiato e di recitare “il faticoso confronto” grazie al quale sono stati sventati scenari apocalittici.  
L’amministrazione prima concorda e sigla (il 15 aprile 2011) con i rappresentanti nazionali delle OO.SS. dei dirigenti (che, poi, sono gli stessi che rappresentano i lavoratori delle aree) la spartizione del bottino delle economie di gestione e dell’assistenza fiscale; poi (il 27 aprile 2011), la fa siglare ai rappresentanti nazionali delle OO.SS. dei lavoratori delle aree (che sono gli stessi che rappresentano anche i dirigenti).
Gli accordi, comunque, continuano a cementificare il dubbio sulla liceità della partecipazione del personale adibito al servizio di assistenza fiscale, aumentando la pratica del clientelismo, di una ingiustificata diversificazione reddituale, della negazione di una rotazione democratica e trasparente del personale interessato a quest’attività.
L’erogazione del Fondo, infine, continua ad essere legata (80%) secondo il grado finale di realizzazione degli obiettivi di produttività assegnati ai dirigenti di ciascun ufficio (SIVAD) e dall’indicazione di elementi di riferimento generali per la contrattazione locale (20%): insomma, il salario dei lavoratori quale cordone ombelicale della dirigenza e svuotamento integrale delle prerogative delle RSU.
Quindi, è tutto centralizzato e già tutto deciso: basta ricordarsi degli accordi fotocopia decentrati locali dell’anno scorso e delle circolari unilaterali dove l’amministrazione decide quali assenze sono da equiparare o meno alle presenze.
Il nostro ultimo pensiero va anche agli “scolaretti” indisciplinati che rivendicano la verginità della non firma.
Se la memoria non ci inganna, l’anno scorso gli accordi non li hanno respinti immediatamente al mittente ma si sono riservati la firma in quanto, gli attuali rappresentanti nazionali, erano intenzionati a siglarli integralmente; solo dopo un’accesa discussione interna, le intese non furono firmate.
“Eliminata” subito dopo la discussione hanno, poi, diligentemente firmato tutti gli effetti collaterali che, da quelle intese, sono scaturiti contro i lavoratori.

LAVORATORI AUTORGANIZZATI
Ministero dell’Economia e delle Finanze