Ministero dell'Economia e delle Finanze

Ministero dell'Economia e delle Finanze

giovedì 4 settembre 2014

Il blocco.

 


Tra un cartone ed un altro di Peppa Pig, il Ministro per la Semplificazione e la Pubblica Amministrazione, Marianna Madia, ha annunciato ieri, a margine dei lavori della commissione Affari Costituzionali del Senato sul ddl delega Pa, il blocco dei contratti degli statali anche per il 2015.
Il Ministro ha spiegato che "in questo momento di crisi le risorse per sbloccare i contratti non ci sono".
Eppure, il prossimo 18 settembre, la BCE elargirà altri 200 miliardi di euro alle banche; insomma, i soldi ci sono ma gli "statali", insieme alle altre categorie di lavoratori e dei settori popolari meno abbienti, dovranno ulteriormente stringere la cinghia e continuare a pagare il costo di una crisi generata dai padroni.
Quindi, l'unica vera propaganda propinata dal governo, vera sostanza e non chiacchiere, è quella del sacrificio.
Per chi avesse ancora dubbi, questo governo è chiamato a gestire l’austerità per conto dei padroni senza che nessuno disturrbi il manovratore, ormai padrone del sistema costituzionale: destrutturazione della scuola pubblica in favore di quella privata, intervento sulle pensioni, inserimento del contratto di lavoro a tutele crescenti, decreto "Sblocca Italia" incentrato sulle grandi opere e sulla privatizzazioni dei beni comuni, blocco dei contratti.
L'obiettivo è quello di spingere ancora più giù i salari, eliminare ogni tipo di tutela avvicinando in questo modo il mercato del lavoro a quello sognato dai tecnocrati di Bruxelles e dai loro rappresentanti nei governi nazionali.
Sono le stesse politiche che stanno massacrando milioni di lavoratori, di giovani, di anziani in tutti i paesi dell'Europa mediterranea e la catena di comando parte direttamente dalla Trojka europea che, attraverso l'imposizione dei suoi trattati, del ricatto del debito, di politiche di massacro sociale, procede nella costruzione di un Europa all'interno della quale s'impone una divisione internazionale del lavoro, funzionale alla massimizzazione dei profitti per le banche e per un sistema industriale in crisi sistemica.
Da oggi, fino a metà dicembre, ci troveremo di fronte ad una serie di appuntamenti gravosi per le nostre misere buste paga, un vero e proprio autunno di tasse, di salasso a partire dalla TASI, dall'IMU e dalla TARI.
Occorre organizzare, quindi, una risposta forte provando, tra mille difficoltà, ad unire al di là della diversità delle condizioni sociali, lavoratori stabilizzati, precari, disoccupati, senza casa, giovani, studenti, pensionati e utenti dei servizi pubblici, in un percorso contro questo governo, contro la troika e contro le politiche economiche da loro imposte.
E' compito di ognuno di noi trasformare l'imminente autunno da una stagione di lacrime e sangue, ad una stagione di lotta e di riscatto.

Nessun commento:

Posta un commento