Ministero dell'Economia e delle Finanze

Ministero dell'Economia e delle Finanze

mercoledì 15 maggio 2013

Rifiuta il debito, socializza il credito!


La rielezione a Presidente della Repubblica di Giorgio Napolitano ha dimostrato la crisi verticale della democrazia rappresentativa e l’abisso che separa l’attuale quadro politico dal sentimento popolare; così come, l'avvio del governo di larghe intese risulta essere null'altro che l’automatismo nella prosecuzione delle politiche di austerità dettate dall’Unione Europea e dalle necessità dei grandi capitali finanziari.
Se il debito è pubblico tutte e tutti dobbiamo sapere come è nato, quali interessi ha favorito, quanta parte è illegittima ed odiosa e non va pagata.
Se la crisi mette tutti sulla stessa barca, allora tutte e tutti dobbiamo decidere la strada migliore per uscirne; per questo, i Lavoratori Autorganizzati del Ministero dell'Economia e delle Finanze aderiscono alla campagna, promossa dal "Forum per una nuova finanza pubblica e sociale",  per la ripubblicizzazione e socializzazione della Cassa Depositi e Prestiti finanziata dal risparmio postale dei cittadini ed oggi utilizzata per gli interessi delle lobby finanziarie.
Il 16, 17 e 18 maggio, saranno giornate di mobilitazione in tutti i territori, per far tornare completamente pubblica la CDP cacciando le Fondazioni Bancarie, così da coinvolgere i risparmiatori, i cittadini, i lavoratori e le comunità locali nelle scelte sul come e dove destinare i soldi.

RIFIUTA IL DEBITO, SOCIALIZZA IL CREDITO!

IL RISPARMIO DEI CITTADINI DEVE SERVIRE PER USCIRE DALLA CRISI, NON PER SOCCOMBERE

12 milioni di famiglie affidano i loro risparmi alle Poste; questi soldi, gestiti da Cassa Depositi e Prestiti (CDP), sono serviti per oltre 150 anni a facilitare gli investimenti dei Comuni in opere e pubbliche e servizi.
Ma qualcosa è cambiato negli ultimi dieci anni: la Cassa Depositi e Prestiti è diventata una società per azioni e al suo interno sono entrati i grandi speculatori, le Fondazioni Bancarie.

Dal 2003:

a) CDP presta ai Comuni solo a tassi di mercato favorendone  l’indebitamento con le banche.
b) CDP finalizza gli investimenti solo per fare profitti e/o per favorire i mercati finanziari.
c) CDP finanzia la privatizzazione dei servizi pubblici locali e la svendita degli immobili comunali.
d) CDP finanzia grandi opere, inutili e devastanti per i territori, invece delle mille piccole opere urgenti e necessarie.

E così, mentre i cittadini ricevono l’interesse lordo dell’1,5% sui loro risparmi e rischiano di vedersi sottrarre i servizi e il patrimonio pubblico, le Fondazioni Bancarie portano a casa oltre il 10% di profitti!

I risparmi dei cittadini ammontano a oltre 230 miliardi di euro; con questi soldi si potrebbero fare molte cose per uscire dalla crisi:


a) tornare a finanziare a tasso agevolato gli investimenti degli enti locali per le opere pubbliche e servizi sociali;
b) finanziare la riappropriazione sociale dei beni comuni, a partire dal servizio idrico, come stabilito dal vittorioso referendum del 2011;
c) finanziare la messa in sicurezza delle scuole e il riassetto idrogeologico del territorio;
d) finanziare la sanità, il trasporto pendolare, l’istruzione, la formazione e la ricerca;
e) finanziare le aziende in crisi, a partire da quelle occupate dai lavoratori e abbandonate da chi preferisce investire sui mercati finanziari.

Ma ci dicono che i soldi non ci sono.
Non è vero: ci sono, sono tanti e sono nostri.
Basta favori alle banche, stop all’utilizzo dei nostri soldi per favorire gli interessi delle lobby della finanza!
Riprendiamoci quello che ci appartiene: i beni comuni, la ricchezza sociale, il futuro.

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