Ministero dell'Economia e delle Finanze

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martedì 5 giugno 2012

Ciao Carla.


Non ce l'ha fatta più ad aspettare.
Carla Verbano se n'è andata, ieri sera, in silenzio senza disturbare nessuno.
Ci ha lasciato dopo aver lottato con tutta se stessa contro un male che la tormentava da anni, un male che l’ha colpita più volte e che lei più volte ha sconfitto.
La morte lascia sempre attoniti, impotenti; è una sorpresa improvvisa e, allo stesso tempo, una costante nella vita.
Le emozioni si sommano e si moltiplicano, ma si rimane fermi e attoniti, pensierosi; forse immobilizzati da una valanga di pensieri difficili da condividere con gli altri.
Ma l'intimo dolore, il vuoto che ti ritaglia la morte di un compagno, è uno spazio che si deposita per sempre nel cuore, in eterno, in modo tale che la sua conoscenza diretta diviene un valore aggiunto; non è importante averci parlato, condiviso un sorriso o un momento difficile perché anche dopo la morte, il suo ricordo sarà immortale dentro di te.
Ed è così per questa piccola grande donna, per i gesti e gli sguardi che sostenevano la sua voce, calma e lenta, quando ripercorreva la sua vita, quella di Valerio e di Sardo, suo marito.
L'ultimo 22 febbraio, anniversario dell’assassinio di suo figlio, Carla l'ha vissuto in una stanza di una clinica, davanti a un computer che mandava in diretta la sua voce e le immagini del corteo.
Non poteva mancare all'appuntamento che da 32 anni scandiva la sua vita e quella di migliaia di persone che non si sono mai arrese alle "verità" di stato.
La sua voce, rimandata dall'amplificazione del camion, era una carezza per tutti quelli che nel corso degli anni avevano conosciuto la forza, la serenità, la lucidità di questa donna coraggiosa e generosa.
Carla non se n’è andata via sola: l'hanno accompagnata l'affetto e l'amore di migliaia di ragazzi e ragazze, vecchi e nuovi compagni, amici di quartiere e amici di mille città, volti conosciuti e volti anonimi che riempivano la sua pagina facebook di saluti, domande, richieste d’incontro.
Carla se n’è andata con il cruccio tremendo, incolmabile, di non conoscere la verità dell'assassinio di Valerio, di suo figlio.
Ma è pur vero che la tenacia di una lotta durata 32 anni ha svelato, di fatto, la verità politica di questa storia, tutta interna al rapporto strategico tra manovalanza fascista, apparati dello stato e poteri forti.
A tutti noi, a chi prova ogni giorno a fare della memoria uno strumento collettivo di trasformazione dell'esistente, a chi costruisce percorsi di liberazione, resta un testimone difficile e ambizioso: sfidare l'oblio e raccontare per filo e per segno la storia, le parole e la dolcezza di Carla.
Oggi se ne va una donna, una compagna, un'amica, una maestra di vita, perché Carla ci ha sempre sostenuto nelle difficoltà, tirato su il morale quando pareva che tutto fosse finito nel baratro, ci ha fatto capire con dolcezza e determinazione che i sogni bisogna rincorrerli sempre.
Per continuare a costruire un mondo più libero e più giusto.
Ciao Carla, che la terra ti sia lieve.

Giovedì 7 giugno 2012, dalle 10 alle 15, alla Palestra Popolare Valerio Verbano, in Via delle Isole Curzolane, 133 al Tufello (Roma), ci sarà la camera ardente per un ultimo saluto a Carla Verbano.
Alle 12, si terrà un momento di ricordo collettivo.

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