Consiglio dei Ministri n. 35 del 15 giugno 2012
"Nell’ambito
dell’esercizio di revisione della spesa, che prevede che tutti i
Ministeri presentino degli interventi di riordino e razionalizzazione della
spesa capaci di garantire risparmi nel corto e medio periodo, il Presidente del
Consiglio e Ministro dell’Economia e delle Finanze, Mario Monti, ha voluto dare
un segnale dell’urgenza e dell’importanza di tale azione, firmando un DPCM che
riduce, con effetto immediato, gli organici della Presidenza del Consiglio dei
Ministri (20% dei dirigenti e 10% tutti gli altri organici).
Inoltre, il Consiglio dei Ministri, su sua proposta, ha adottato analoghe misure per la riduzione del personale (20% per i dirigenti e 10% per gli altri) del Ministero dell’economia e delle finanze nonché misure urgenti in materia di dismissioni del patrimonio pubblico e di razionalizzazione dell’Amministrazione economica-finanziaria.
Inoltre, il Consiglio dei Ministri, su sua proposta, ha adottato analoghe misure per la riduzione del personale (20% per i dirigenti e 10% per gli altri) del Ministero dell’economia e delle finanze nonché misure urgenti in materia di dismissioni del patrimonio pubblico e di razionalizzazione dell’Amministrazione economica-finanziaria.
Per quanto riguarda
quest’ultimo aspetto, il Decreto legge include la soppressione
dell’Amministrazione autonoma dei monopoli di Stato accorpandola all’Agenzia
delle dogane, e dell’Agenzia del territorio, che viene accorpata alla Agenzia
delle entrate.
Il provvedimento
prevede altresì la soppressione dell’ASSI (ex-UNIRE), le cui funzioni sono
ripartite tra Ministero dell’Agricoltura e la nuova Agenzia delle dogane e dei
Monopoli".
L’attacco del governo
Monti ai diritti e al futuro di milioni di lavoratrici e lavoratori non si
arresta.
Con i tagli lineari ai ministeri, a partire dall’eliminazione del 10% dei lavoratori della Presidenza del Consiglio e del Ministero dell’Economia e delle Finanze, si percorre un passaggio decisivo circa la messa in mobilità e i futuri licenziamenti già preannunciati con l'accordo firmato lo scorso 3 maggio con Cgil, Cisl e Uil.
Ma si delinea, ancora una volta, la volontà di smantellare definitivamente quello che resta della Pubblica Amministrazione e del welfare.
Con i tagli lineari ai ministeri, a partire dall’eliminazione del 10% dei lavoratori della Presidenza del Consiglio e del Ministero dell’Economia e delle Finanze, si percorre un passaggio decisivo circa la messa in mobilità e i futuri licenziamenti già preannunciati con l'accordo firmato lo scorso 3 maggio con Cgil, Cisl e Uil.
Ma si delinea, ancora una volta, la volontà di smantellare definitivamente quello che resta della Pubblica Amministrazione e del welfare.
Il devastante
attacco alle residue tutele dei lavoratori messo in campo dalla contro-riforma
del lavoro, insieme all’ulteriore peggioramento delle condizioni di vita di
interi settori popolari, evidenziano la necessità improcrastinabile di uscire
dal torpore e dalla rassegnazione, creando autorganizzazione e
lotta.
Non c'è più
tempo.
Lavoratori
Autorganizzati
Ministero
dell'Economia e delle Finanze
Nessun commento:
Posta un commento