Il 25 aprile del 1945 i partigiani liberarono l'Italia
dall'occupazione nazifascista: la popolazione civile insorse contro le truppe
occupanti e molte città italiane vennero liberate grazie alla determinazione e
al coraggio dei partigiani, ancor prima dell'arrivo delle truppe alleate.
Il 25 aprile, quindi, celebriamo la ricorrenza di una grande lotta di popolo, la lotta dei partigiani che non solo hanno combattuto contro l'oppressione ma volevano costruire anche un paese migliore, più giusto.
Il 25 aprile, quindi, celebriamo la ricorrenza di una grande lotta di popolo, la lotta dei partigiani che non solo hanno combattuto contro l'oppressione ma volevano costruire anche un paese migliore, più giusto.
Oggi, il governo
Monti e la sua maggioranza politica che lo sostiene, applicano la più feroce
ortodossia liberista e predispongono, in linea con le direttive emanate dall'UE
e dalla BCE, lo smantellamento delle conquiste sociali nate dalla Resistenza e
dalle lotte del dopoguerra.
Ciò, avviene al di
fuori di qualunque sovranità e controllo popolare, in una progressiva
espropriazione della democrazia a favore dei "mercati" che lascia concretamente
intravedere il rischio di svolte autoritarie in tutta Europa: in questo momento,
infatti, massima è l'offensiva del capitale finanziario e industriale contro
milioni di lavoratori e lavoratrici, precari, giovani, donne, migranti e
pensionati, privati del proprio lavoro, dei propri diritti, del proprio
futuro.
Oggi non basta solo
ricordare la Resistenza, ma bisogna renderla attuale e viva, in ogni luogo di
lavoro, in ogni città.
La lotta per la Liberazione, per noi, è un esercizio quotidiano.
La lotta per la Liberazione, per noi, è un esercizio quotidiano.
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