Ministero dell'Economia e delle Finanze

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domenica 18 dicembre 2011

Mini*Midi*Maxi*Mef

Informiamo i lavoratori che dal giorno 22 dicembre 2011 sarà attivo il "Mini*Midi*Mef: spazio ragazzi", un servizio ricreativo e di custodia realizzato dall'amministrazione, offerto nei periodi di chiusura delle scuole e destinato ad accogliere i bambini e ragazzi di età compresa tra i 5 ed i 12 anni, figli dei dipendenti del MEF in servizio presso gli uffici del Ministero aventi sede nel Comune di Roma.
Il progetto prevede laboratori attrezzati per il gioco e per le attività creative ed educative, nonché una biblioteca-sala lettura e una sala multimediale.
L’attività si svolgerà presso i locali della sede del Ministero di Via XX Settembre, n.97, ubicati al piano sostruzioni-scala C.
I lavoratori sono stati anche invitati, come indicato dallo specifico avviso pubblicato sull'intranet dipartimentale del DAG, a donare materiale ludico ed educativo-didattico.
Non possiamo, quindi, che apprezzare lo sforzo e la forte determinazione dimostrata dai responsabili dell'amministrazione nel perseguire questo obiettivo, sicuramente di ausilio a numerosi lavoratori.
Siamo venuti a conoscenza, però, che a seguito della riforma delle pensioni presentata dal governo Monti (il decreto sulla manovra ha ottenuto venerdì la fiducia in prima lettura) e che ha persino commosso il ministro del welfare che l'ha predisposta, l'amministrazione è corsa subito ai ripari apportando dei correttivi al progetto iniziale, rinominato in Mini*Midi*Maxi*Mef, aperto tutti i giorni 24 ore su 24, modificando e predisponendo una nuova planimetria (in grassetto le modifiche) che, in esclusiva, trasmettiamo ai lavoratori.
In questo modo, oltre a costruire uno spazio per i figli dei dipendenti, l'amministrazione garantirà anche l'assistenza agli stessi genitori che dovranno prolungare la loro permanenza in servizio fino alla vecchiaia, realizzando in questo modo il famoso nuovo patto generazionale per porre rimedio, secondo quanto sostenuto dai tecnici al governo, al disequilibrio e all'insostenibilità dell'attuale sistema previdenziale.
E' ovvio che tale servizio non potrà essere usufruito dai lavoratori che saranno messi in mobilità e successivamente licenziati.



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