Ministero dell'Economia e delle Finanze

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giovedì 15 settembre 2011

Progressioni: la mancata certificazione.

Lo scorso 26 luglio 2011, l’amministrazione e tutte le sigle sindacali, nessuna esclusa, hanno siglato l’intesa circa il reimpiego delle somme residue (492.461,14 euro), derivanti dalla mancata copertura delle posizioni economiche messe a concorso in precedenza, ridistribuendo tra tutte le aree nuove posizioni economiche quantificate in 257 posti.
A seguito di quell’intesa, le organizzazioni sindacali oltre a prodigarsi nel rivendicare la propria titolarità dell’avvenuta concertazione, hanno speso fiumi di parole sul grande risultato ottenuto.
Peccato, però, che a quanto ci risulta, l’Ufficio Centrale di Bilancio del MEF, con nota n. 48906 del 19 agosto 2011 abbia comunicato all’Ufficio Relazioni Sindacali del DCPP che “ai fini della prescritta certificazione di cui all’art. 40-bis del D.Lgs 165/01, quest’ufficio osserva che la redistribuzione delle risorse residue tra le aree appare concretizzarsi in uno scorrimento delle graduatorie e ciò si pone in contrasto con la normativa vigente, che prevede l’emanazione di un nuovo bando per la procedura di riqualificazione”.
Tradotto in parole semplici, l’intesa del 26 luglio 2011, corredata dalla relazione tecnica e di quella illustrativa, non può essere certificata quindi, ergo sum, i 257 lavoratori che speravano di rientrare nelle graduatorie pubblicate lo scorso 1° agosto 2011, rimarranno delusi, per non usare altre espressioni idiomatiche colorate.
Le nostre forti perplessità su questi accordi sono note e lo abbiamo scritto a chiare lettere (Sviluppi economici: la quarta intesa); altrettanto non si può dire verso i firmatari dell’intesa che hanno gettato, su questo fatto, una fitta e impenetrabile cortina di silenzio.
Come mai non è uscita nessuna informativa sindacale su il diniego alla certificazione dell’intesa del 26 luglio 2011?
Questa volta, però, non potranno cavarsela con una semplice rielaborazione dei loro schemini e con il ridimensionamento delle percentuali del tasso di copertura dei lavoratori coinvolti; dovranno spiegare ai tanti esclusi e a quelli cui hanno venduto l’illusione di poterci rientrare, anche i motivi del loro silenzio.

LAVORATORI AUTORGANIZZATI
Ministero dell’Economia e delle Finanze

2 commenti:

  1. Mi sembra un'argomentazione capziosa quella dell'UCB: se sono stati accantonati 21 milioni del nostro fua per il loro impiego nelle progressioni economiche allora devono essere impiegati TUTTI per dette progressioni. Le quote fua relative a personale cessato e quant'altro vanno in diminuzione del fua in generale non di quello impegnato per le progressioni

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  2. Vi ringrazio per la preziosa segnalazione, che interrompe il silenzio tombale di chi dovrebbe tenerci costantemente informati sui fatti del nostro Ministero che direttamente ci riguardano.

    Vorrei però segnalare che nessuno, finora, ha speso una parola sui motivi dell’esubero che avrebbe consentito i “ripescaggi” di cui, finora, non si ha certezza.

    Quei posti extra sono stati gentilmente offerti (o sarebbe meglio dire coattivamente prelevati) grazie all’odioso e iniquo sbarramento imposto dall’amministrazione e sottoscritto dai sindacali, che prevede il requisito dei 2 anni di anzianità minima nell’area di appartenenza, per tutti i dipendenti del MEF, per poter anche solo accedere alla procedura.

    Con questa clausola sono stati tagliati di netto ben 407 candidati, neo 3F1, “colpevoli” di aver impiegato oltre 4 anni per riqualificarsi, nel silenzio assordante da parte dei medesimi sindacati firmatari.

    Non sarebbe male parlare anche di questa situazione, che ha determinato, giocoforza, un’azione legale nei confronti dell’Amministrazione, oltre ad un ulteriore, drastico calo nella fiducia verso chi ha favorito questa situazione assurda e continua a tollerare silenziosamente simili scelleratezze.

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