Nasce, oggi, il blog dei Lavoratori Autorganizzati MEF http://lavoratoriautorganizzatimef.blogspot.com/.
Ma il nostro lavoro è iniziato già da qualche tempo, suscitando immediatamente condivisione e curiosità tra i lavoratori.
Siamo un gruppo di semplici compagni, di comuni lavoratori del MEF, provenienti da diverse esperienze e percorsi, convinti che l'informazione e la comunicazione della realtà dello sfruttamento, anche nel nostro ambiente, mistificata dalla pochezza della realtà sindacale esistente nel MEF, sia una precondizione necessaria per qualsiasi percorso di ricomposizione di classe e, quindi, per la riorganizzazione politica della classe stessa.
Anche se i lavoratori salariati, i proletari, che vivono vendendo la propria forza lavoro, rappresentano, oggi, la maggioranza, si tratta però di una maggioranza che è invisibile, senza riconoscimento, senza consapevolezza di sé, senza potere.
E' lo stesso modo di produzione capitalistica, con la sua estensione a livello globale, che crea questa maggioranza e che, allo stesso tempo, cerca di ostacolare in ogni modo possibile il suo riconoscimento e la sua ricomposizione, cercando di dividerla economicamente, socialmente e politicamente.
Una divisione che, da una parte, segue le linee della divisione internazionale del lavoro e della guerra di concorrenza tra frazioni borghesi; dall'altra, le linee della gerarchizzazione economica e sociale: lavoratori autoctoni contro immigrati, lavoratori a tempo indeterminato contro precari, impiegati contro operai, lavoratori dei servizi contro lavoratori della produzione.
Tra di noi, la divisione è tra buoni e cattivi, tra bravi, meno bravi e inutili, sempre oggetto di una campagna mediatica denigratoria, senza precedenti.
Il progetto dei LAVORATORI AUTORGANIZZATI MEF, quindi, è nato da queste riflessioni, qui esposte in modo molto sintetico, ponendosi l'obiettivo di contribuire alla costruzione di condizioni più avanzate, a partire dalla costruzione di una rete informativa oltre e contro le divisioni funzionali al mantenimento dello sfruttamento dell'uomo sull'uomo, anche nel nostro ambiente di lavoro ministeriale.
Questo, ha portato alla convinzione di costruire uno strumento informativo indipendente.
La direzione in cui procede il nostro lavoro, è quella della costruzione di una vera e propria rete condivisa, un obiettivo che crediamo non possa essere demandato al futuro, al momento in cui la classe sottoposta riuscirà a esprimere nuovamente la propria organizzazione politica autonoma ma che, invece, debba essere posto oggi, proprio in funzione di questa ricostruzione.
Una rete democratica, partecipata dei lavoratori del MEF, che ha una propria linea ma non è "di linea", nel senso che non è megafono di nessuno, ma si pone invece l'obiettivo di documentare, insieme alle contraddizioni del modo di produzione capitalistico e alla lotta tra le classi che ne consegue, anche i processi di organizzazione economica e politica dei lavoratori del MEF.
Ed è in questa direzione che chiediamo a tutti i colleghi del MEF di aprire un confronto ampio per la costruzione di una rete di lotta, dal basso, allargata con quanti si riconoscono in questa breve presentazione del progetto.
La proposta, in concreto, è quella di costruire collettivi di lotta in ogni singolo posto di lavoro, senza contaminarsi da realtà pseudo sindacali, che si assumano il compito di documentare i processi di resistenza, così come di collegare in una rete comune gli strumenti di comunicazione libera.
La prospettiva è quella di arricchire ulteriormente la capacità informativa dei lavoratori del MEF, estendere il più possibile la raccolta d’informazioni, migliorare la strutturazione della comunicazione, strutturare al meglio la collaborazione con chi vive quotidianamente l'alienazione dello sfruttamento, individuare percorsi di analisi e inchiesta sulla situazione della classe ma, anche, sulla strutturazione/ristrutturazione del ciclo produttivo, sul saccheggio delle risorse ambientali, sulle strutture politiche del capitale, a livello locale così come a livello nazionale e internazionale.
Dal mese di luglio 2011 è partito, nel nostro ministero, il SIVAP (Sistema di Misurazione e Valutazione della Perfomance del Personale delle Aree).
I sindacati balbettano: i soliti noti si lamentano per la mancata cogestione e concertazione nel procedimento; gli altri vorrebbero concertare, però non possono e, quindi, strombazzano mobilitazioni e rivoluzioni di cartapesta.
In questo quadro, i prossimi tempi si disegnano cupi, con una dilagante lacerazione e competizione tra i lavoratori del MEF, tutti protesi a ingraziarsi il giudizio della dirigenza.
Quale occasione migliore per lanciare questo progetto di costruzione dal basso, di comitati di resistenza e di boicottaggio alla padronanza dirigenziale?
Se non ora, quando?
LAVORATORI AUTORGANIZZATI
Ministero dell’Economia e delle Finanze
bravi, era ora !!!!!
RispondiEliminaconcordo ottima idea.
RispondiEliminaroberto c