L’amministrazione, con la nota n. 97983 del 28 giugno 2011, ha convocato i rappresentanti nazionali delle organizzazioni sindacali “rappresentative” del personale appartenente alle aree professionali per il prossimo 7 luglio 2011, alle ore 10.30, sul seguente ordine del giorno: situazione progressioni economiche (informativa); compensi accessori (informativa); turni e reperibilità (ripresa confronto).
Il contenuto dell’incontro, quindi, dovrebbe rivestire particolare attenzione proprio perché materia che incide sulle condizioni salariali dei lavoratori che si trovano, tra blocchi contrattuali, tagli salariali, aumenti delle tariffe e del prelievo fiscale, destrutturazione del welfare, in condizioni di estrema drammaticità.
Ma l’unico elemento degno di novità, sembra essere solo il luogo dell’incontro; la nuova scintillante sala riunione del DGASP realizzata con costi sconosciuti ma, sicuramente imbarazzanti e stridenti, considerate le condizioni nelle quali i lavoratori sono costretti a lavorare per garantire “il buon funzionamento dell’amministrazione” (dalla mancanza della carta igienica, alla carta per fotocopie, alle cartucce per le stampanti).
Dopo 6 mesi, quindi, la parte pubblica, con la complicità di tutte le organizzazioni sindacali, non eroga ancora il salario accessorio, lo straordinario, i turni, indispensabili per far fronte alle necessità quotidiane, mentre si attrezza a infierire con la spregevole valutazione individuale; una semplice informativa per certificare il disprezzo rivolto nei confronti dei lavoratori del MEF.
Se, poi, consideriamo che il fondo unico di amministrazione è decurtato fortemente, oltre che dagli interventi normativi e dalla voracità delle sacche clientelari esistenti nel palazzo, anche dagli accordi sulle progressioni economiche che non trovano “luce” a distanza di mesi e mesi (e pensare che alcune organizzazioni sindacali hanno siglato questi accordi con l’intento di vigilare e controllare sulle procedure!), possiamo solo che dipingere di tinte fosche il panorama che si disegna all’orizzonte.
Ma al quadro dipinto, manca solo la cornice: l’imminente manovra finanziaria che la compagine governativa si appresta a varare tutta incentrata nel colpire i lavoratori pubblici (ulteriore blocco dei contratti e delle assunzioni, licenziamento definitivo dei precari, soppressione e aziendalizzazione di enti pubblici, inefficacia delle sentenze passate in giudicato, attacco alle pensioni).
Ad appenderlo al muro con tanto di chiodo ci pensano i collaborazionisti di CGIL, CISL e UIL con l’accordo siglato con i padroni di Confindustria che spazia dalle nuove regole per la rappresentanza sindacale, alle garanzie di efficacia per gli accordi contrattuali passando per la derogabilità del contratto nazionale attraverso accordi aziendali.
Il tutto, chiaramente, negando ai lavoratori di poter dire la propria mediante il referendum sulle piattaforme e sugli accordi.
Insomma, un bel calcio nel sedere su chi pone la questione fondamentale della democrazia sui posti di lavoro.
Sta nelle mani dei lavoratori, quindi, staccare il quadro dal muro e cambiare il dipinto con tanto di cornice e di chiodo.
Non ci sono altre strade.
LAVORATORI AUTORGANIZZATI
Ministero dell’Economia e delle Finanze
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