Pochi giorni fa, in Piazza Alimonda, a Genova, i soliti ignoti hanno danneggiato
la targa in memoria di Carlo Giuliani, imbrattandola con un getto di inchiostro
nero.
Pensavamo che fosse una targa destinata a rimanere lì, sfidando il tempo per fare memoria.
Invece abbiamo scoperto che è un termometro dell’intolleranza, una cartina di tornasole della vigliaccheria, una centralina di rilevamento della bestialità.
Ancora una volta, in piazza Alimonda emerge il meglio e il peggio della società, e la vitalità di un marmo, inerte solo in apparenza, si anima per diventare megafono di denuncia dell’anticultura repressiva più brutale.
Ma non ci siamo rattristati per questo episodio, perché siamo convinti che servirà da monito per i tanti, i troppi che vogliono chiudere quella parentesi aperta undici anni fa, per lasciarsi alle spalle quello che dovremmo tenere sempre davanti a futura memoria.
Infatti, noi siamo testardi e pensiamo che continuare a fare memoria sia lo strumento per ottenere un giorno la verità.
Pensavamo che fosse una targa destinata a rimanere lì, sfidando il tempo per fare memoria.
Invece abbiamo scoperto che è un termometro dell’intolleranza, una cartina di tornasole della vigliaccheria, una centralina di rilevamento della bestialità.
Ancora una volta, in piazza Alimonda emerge il meglio e il peggio della società, e la vitalità di un marmo, inerte solo in apparenza, si anima per diventare megafono di denuncia dell’anticultura repressiva più brutale.
Ma non ci siamo rattristati per questo episodio, perché siamo convinti che servirà da monito per i tanti, i troppi che vogliono chiudere quella parentesi aperta undici anni fa, per lasciarsi alle spalle quello che dovremmo tenere sempre davanti a futura memoria.
Infatti, noi siamo testardi e pensiamo che continuare a fare memoria sia lo strumento per ottenere un giorno la verità.
Perché dobbiamo
riuscire a evitare che ciò che è accaduto, possa ancora accadere.
E' una
strada impervia, piena di ostacoli, ne siamo consapevoli.
La recente decisione
della Cassazione che ha reso definitive condanne che risultano spropositate
rispetto alla sostanziale impunità di chi ha ucciso, torturato, massacrato e
verso chi ha ordinato quei massacri e assicurato protezione, ne è l'esempio.
Dopo 11 anni, non bastava Carlo, si sono voluti prendere altre vite; un chiaro
monito.
Per questa ragione invitiamo tutte/i che in questi anni hanno capito quanto è importante la memoria, a venire oggi, 20 luglio 2012, dalle ore 15, in piazza Alimonda.
Ci sarà la musica, la poesia, le parole, il loro significato autentico, le parole che contano.
Staremo insieme con Carlo.
Per questa ragione invitiamo tutte/i che in questi anni hanno capito quanto è importante la memoria, a venire oggi, 20 luglio 2012, dalle ore 15, in piazza Alimonda.
Ci sarà la musica, la poesia, le parole, il loro significato autentico, le parole che contano.
Staremo insieme con Carlo.
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