Il "Segretario Generale" dell’associazione sindacale medici
veterinari del Ministero dell’Economia e delle Finanze (Anmi-Assomed-Sivemp-FPM)
ha chiesto, e ottenuto dall’amministrazione, il rinvio della riunione sui
criteri per la ripartizione delle somme derivanti dall’applicazione dell’art. 3,
comma 165, della legge 350/03 (cartolarizzazione), prevista per il 19 marzo
2014.
I motivi per i quali i dirigenti veterinari del MEF hanno chiesto
il rinvio, non sono conosciuti.
Siamo comunque convinti che avranno avuto valide ragioni, qualche
emergenza veterinaria non derogabile, improvvisa: le pantegane che passeggiano
nei sotterranei del ministero, i nidi dei gabbiani sul tetto del palazzo o una
disinfestazione urgente delle stanze, ancora una volta ristrutturate (spending
review?), del nuovo entourage governativo.
Sta di fatto, che i lavoratori delle aree professionali sono
costretti, ahinoi, a vedersi posticipare, a fine mese, l’incontro
imprescindibile per dare esito all’erogazione delle somme della
cartolarizzazione.
Queste somme sono indispensabili per i lavoratori, poiché
l’emergenza salariale generata da anni di blocco dei rinnovi contrattuali
e dall’erosione del potere d’acquisto, li ha spinti sul baratro della
miseria.
Se consideriamo gli stipendi della classe dirigente, le loro
retribuzioni di risultato, gli assegni integrativi, i gettoni di presenza e i
numerosi incarichi dirigenziali che ricoprono (consigli di amministrazione,
commissioni, gruppi di lavoro, nuclei di valutazione, comitati di gestione,
organismi di vigilanza, etc. etc.), risulta del tutto evidente che questo "nuovo
soggetto unitario" sindacale, che ha come "mission" la valorizzazione del lavoro
e della professionalità dei medici e dei veterinari dei ministeri, non sembra
risentire della sofferenza economica nella quale, invece, languiscono i poveri
lavoratori del MEF.
Siamo certi, quindi, che a fronte di questo rinvio, in sede di
trattativa nazionale, il personale dirigente veterinario del MEF, rinuncerà
spontaneamente, in favore dei lavoratori, della quota del 10% della somma della
cartolarizzazione a loro destinata.
In questo modo si eviterà anche quella deprecabile contrattazione
sul prezzo che ogni anno accade e che vede il personale dirigente
particolarmente agguerrito, con tanto di elmetto in testa e di baionetta in
mano.
Comunque, apprezziamo il coming out della rappresentanza dei
dirigenti veterinari del MEF con il quale, apertamente ha deciso di dichiarare
la propria identità di genere; non solo, quindi, quella di manager pubblici del
MEF ma, anche, quella di professionisti della salute e del benessere degli
animali, dediti alla conservazione e alla salvaguardia del patrimonio zootecnico
e faunistico del ministero.
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