Ministero dell'Economia e delle Finanze

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mercoledì 6 novembre 2013

Pubblici dipendenti alla deriva.

Con il Decreto del Presidente della Repubblica n. 122 del 4 settembre 2013, pubblicato in Gazzetta Ufficiale n. 251 del 25.10.2013, il Governo “Alfetta” ha emanato il Regolamento in materia di proroga del blocco della contrattazione e degli automatismi stipendiali per i pubblici dipendenti.
Quindi, viene nuovamente bloccato il CCNL per tutti i dipendenti pubblici anche per il 2013 e 2014, prolungando la dieta forzata dei lavoratori iniziata nel lontano 2010 (D.L. 78).
Il governo dalle larghe intese, pertanto, si ritrova in perfetta sintonia con i suoi predecessori che individuano nei lavoratori della pubblica amministrazione coloro che devono, più di tutti gli altri, sostenere gli effetti disastrosi della crisi economica prodotta dagli speculatori finanziari.
Ma questo regolamento, oltre a continuare l’opera di congelamento dei salari dei lavoratori pubblici, congela anche progressioni di carriera, passaggi tra le aree e scatti di anzianità che avranno solo effetti giuridici.
Ma non contenti, nel freezer inseriscono anche l’indennità di vacanza contrattuale (IVC) dal momento che si bloccano gli incrementi che matureranno nel 2013 e 2014, congelando gli importi a quelli attualmente percepiti.
Se ne riparlerà, quindi, nel 2015.
Dimenticavamo: le economie derivanti dai processi di “razionalizzazione”, i tagli al personale per intenderci, che finora venivano restituite alla contrattazione, verranno incamerate dalla fiscalità generale.
Ma i padroni, sanno essere anche generosi.
Infatti, hanno previsto che il CCNL potrà avviarsi solo sul piano normativo avendo a riferimento, dal punto di vista economico, la massa salariale esistente; quindi, qualunque intervento di natura normativa sarà sostenuta con le risorse economiche esistenti generando un ulteriore spostamento di salario o l’eliminazione di voci retributive.

La lotta di classe esiste, quindi, ma la stanno vincendo loro.

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