Via gli ospedali: costano
troppo.
E i malati? Pazienza,
si arrangino.
Chi se lo può
permettere, si rivolgerà a cliniche private.
Neppure i
peggiori del passato erano mai arrivati a tanto; infatti, minacciare di chiudere
il servizio sanitario nazionale, per presunta mancanza di fondi, è l’ennesimo
record del salvatore della patria spedito a Palazzo Chigi direttamente dalla
Goldman Sachs, dal club Bilderberg e dalla Trilaterale.
Presto, ha dichiarato
il Presidente del Consiglio, non sarà più possibile garantire la sostenibilità
finanziaria del sistema sanitario nazionale.
Certo, nei giorni
seguenti, il professore della Bocconi ha corretto il tiro dichiarando che è
necessario trovare altre modalità per sostenere i costi della sanità pubblica e
che nessuno ha l'intenzione di privatizzare.
Dopo l’attacco frontale al lavoro e alle pensioni, insieme alle tante "patrimoniali sui poveri" varate a suon di tasse, ecco l’affondo finale contro il cuore del welfare italiano: il sistema sanitario nazionale, considerato il primo in Europa per qualità e capillarità territoriale, al pari di quello francese.
Dopo l’attacco frontale al lavoro e alle pensioni, insieme alle tante "patrimoniali sui poveri" varate a suon di tasse, ecco l’affondo finale contro il cuore del welfare italiano: il sistema sanitario nazionale, considerato il primo in Europa per qualità e capillarità territoriale, al pari di quello francese.
Nonostante gli
infinti scandali e le croniche magagne, gli ospedali continuano a far gola a chi
li vorrebbe privatizzare, tagliando servizi per moltiplicare
profitti.
Il gioco va avanti da
decenni, con politici infedeli che dirottano fondi per degradare il servizio,
esternalizzarne interi settori e spingere i cittadini esasperati verso strutture
private che, per la diagnostica, garantiscono tempi celeri.
Ma solo l'attuale
capo del governo è arrivato, anche in questo campo, a intimidire direttamente la
comunità nazionale italiana: il diritto alla salute, sancito dalla Costituzione,
non sarà più garantito.
Grazie, naturalmente,
al solito alibi contabile: "non ci sono più soldi" è la versione sanitaria del
"lo vuole l’Europa" che, poi, è esattamente la stessa cosa.
Lo vuole l’Europa?
Lo vuole l’Europa?
Certo, perché
l’Europa di Maastricht, quella modellata dalle lobby finanziarie mondiali, ha
creato una sorta di "mostro" antidemocratico che, semplicemente, con un atto di
imperio, taglia i viveri agli Stati con una irresponsabilità criminale e una
totale indifferenza nei confronti di sofferenze sociali che, solo qualche anno
fa, nessuno avrebbe mai immaginato potessero tornare a tormentare i cittadini
del vecchio continente.
I poveri ridotti in
miseria, gli operai mortificati ogni giorno, i giovani privati di qualsiasi
speranza di futuro.
E il ceto medio
produttivo e risparmiatore, il popolo dei "consumatori", ormai in preda al
panico a causa di un impoverimento rapido, progressivo e inesorabile, senza un
barlume di luce in fondo al tunnel.
Famiglie sul
lastrico, aziende che chiudono, piccoli imprenditori disperati, dipendenti
lasciati a casa.
E’ la spirale della
recessione: meno consumi, più crisi e, quindi, ancora meno consumi e ancora più
crisi.
Non ci sono soldi?
Non ci sono soldi?
Peccato, però, che la
politica economica fin qui perseguita ne elargisce a piene mani alle banche,
basti pensare alla nuova richiesta del Mps di 3,9 miliardi di Monti/bond (dopo
averne già ricevuto 2 miliardi lo scorso giugno e 1,9 miliardi di Tremonti/bond
nel 2009) o alla produzione bellica con l'acquisto dei cacciabombardieri F35.
Inserito nella Carta
Costituzionale l’orrore del "pareggio di bilancio" previsto dal Fiscal Compact,
ormai lo Stato è stato declassato al rango di azienda, proprio come viene
sostenuto dalla scuola economica da cui proviene il Presidente del Consiglio.
L’Eurozona è
divenuta una sorta di prigione, affollata di ex cittadini trasformati in sudditi
e sottoposti al ricatto della paura.
E il peggio è che la
politica, la stessa politica che ha permesso tutto questo a suon di trattati
varati in modo semi-clandestino, sostanzialmente all’insaputa dei cittadini e
senza mai uno straccio di validazione democratica, continua a tacere,
intrattenendo il pubblico con le facezie delle primarie.
Insomma, siamo ormai
di fronte ad una drammatica perdita di sovranità democratica.
Fino alle estreme
conseguenze: la minaccia della chiusura del sistema sanitario
nazionale.
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