Ci risiamo, il solito vizietto.
Lo scorso 8 marzo, a conclusione di tre giorni di votazioni per il rinnovo delle Rappresentanze Sindacali Unitarie (RSU) si sono aperte le urne e, all'insegna di un copione ormai collaudato preso in prestito da quella brutta politica che ci avvolge da anni, a leggere i primi comunicati sindacali tutti sono vincitori e tutti avanzano inesorabilmente tanto che, a provare a far seriamente dei conti, la somma totale delle percentuali supera abbondantemente il 100%.
La cosa bella del nostro Paese, quindi, è che i risultati delle elezioni sono un concetto relativo per il quale nessuno perde. La mala politica, in modo particolare, ci ha abituato a non pretendere mai un valore assoluto: “loro hanno vinto (forse), ma noi non abbiamo perso”.
Questo concetto, purtroppo, lo si può applicare tranquillamente anche alle consultazioni appena passate.
Ma è interessante comprendere anche la tecnica comunicativa utilizzata; si parcellizzano i dati per poi aggregarli subito dopo; si analizzano i numeri a livello nazionale per poi trovare la conclusione nell'esaltare rappresentatività raggiunte a due cifre in singole sedi RSU con una dozzina di lavoratori in organico; si frullano dati non comparabili tra loro ricorrendo alla teoria dei fenomeni non aleatori.
Insomma, ognuno mette il proprio estro.
Ma stupefacente è quella utilizzata dall'USB MEF del 16 marzo 2012 dal titolo Elezioni 2012: l'analisi del voto dell'USB MEF.
Lo scorso 8 marzo, a conclusione di tre giorni di votazioni per il rinnovo delle Rappresentanze Sindacali Unitarie (RSU) si sono aperte le urne e, all'insegna di un copione ormai collaudato preso in prestito da quella brutta politica che ci avvolge da anni, a leggere i primi comunicati sindacali tutti sono vincitori e tutti avanzano inesorabilmente tanto che, a provare a far seriamente dei conti, la somma totale delle percentuali supera abbondantemente il 100%.
La cosa bella del nostro Paese, quindi, è che i risultati delle elezioni sono un concetto relativo per il quale nessuno perde. La mala politica, in modo particolare, ci ha abituato a non pretendere mai un valore assoluto: “loro hanno vinto (forse), ma noi non abbiamo perso”.
Questo concetto, purtroppo, lo si può applicare tranquillamente anche alle consultazioni appena passate.
Ma è interessante comprendere anche la tecnica comunicativa utilizzata; si parcellizzano i dati per poi aggregarli subito dopo; si analizzano i numeri a livello nazionale per poi trovare la conclusione nell'esaltare rappresentatività raggiunte a due cifre in singole sedi RSU con una dozzina di lavoratori in organico; si frullano dati non comparabili tra loro ricorrendo alla teoria dei fenomeni non aleatori.
Insomma, ognuno mette il proprio estro.
Ma stupefacente è quella utilizzata dall'USB MEF del 16 marzo 2012 dal titolo Elezioni 2012: l'analisi del voto dell'USB MEF.
Infatti, oltre a menzionare più volte la lista dei Lavoratori Autorganizzati MEF - CUB P.I. (ma su questo ci torneremo più avanti), inizia la sua analisi sul voto scrivendo un dato certo, sicuro, incontrovertibile: nel MEF l’USB ha confermato il dato percentuale del 2007, in termini di voti ottenuti e di rappresentanti RSU eletti.
A questo punto, l'ignaro lavoratore, ma anche lo stesso elettore delle USB MEF, si aspetta di leggere una tabella riassuntiva dei dati percepiti nel 2007 accanto a quelli ricevuti nel 2012 in modo da poter confrontare, verificare e comprendere quanto scritto.
A questo punto, l'ignaro lavoratore, ma anche lo stesso elettore delle USB MEF, si aspetta di leggere una tabella riassuntiva dei dati percepiti nel 2007 accanto a quelli ricevuti nel 2012 in modo da poter confrontare, verificare e comprendere quanto scritto.
Invece nulla, c'è solo quella del 2012, forse se la sono dimenticata.
A questo punto, la tabella ve la proponiamo noi:
Quindi, dalla lettura di questa semplice tabella, i lavoratori (e anche gli elettori delle USB MEF) possono comprendere chi ha vinto e chi ha perso.
Ma all'USB MEF non è bastato solo dimenticare di pubblicare i dati del 2007, infatti procede nella sua analisi del voto in questo modo: "Questo obiettivo non era affatto scontato principalmente per l’effetto della soppressione delle Direzioni Territoriali dell’Economia e delle Finanze, uffici con una presenza storica della nostra Organizzazione Sindacale, che ha inevitabilmente provocato una consistente migrazione di delegati, rappresentanti RSU ed iscritti verso l’AAMS.
A quest’effetto “neutro” si è aggiunto quello della “novità” nelle liste elettorali della RSU dei Dipartimenti centrali, dove è apparsa una lista CUB. Questa lista, senza entrare nel merito della sua consistenza sociale o sindacale e del suo obiettivo dichiarato e non, ha danneggiato unicamente l’USB MEF favorendo indirettamente altre Organizzazioni Sindacali, poiché è di tutta evidenza che essa abbia attinto dalla base sociale naturale della nostra Organizzazione Sindacale".
A quest’effetto “neutro” si è aggiunto quello della “novità” nelle liste elettorali della RSU dei Dipartimenti centrali, dove è apparsa una lista CUB. Questa lista, senza entrare nel merito della sua consistenza sociale o sindacale e del suo obiettivo dichiarato e non, ha danneggiato unicamente l’USB MEF favorendo indirettamente altre Organizzazioni Sindacali, poiché è di tutta evidenza che essa abbia attinto dalla base sociale naturale della nostra Organizzazione Sindacale".
Allora ci sono due elementi, secondo l'USB MEF, uno neutro concernente la soppressione delle DTEF e una novità, cioè noi: per quanto riguarda il primo si potrebbe immediatamente obiettare che, oltre a utilizzare un dato talmente differenziabile, pieno di variabili, incognite e, soprattutto, patrimonio comune a tutte le altre organizzazioni sindacali partecipanti alla competizione, in questa tornata elettorale è aumentato sensibilmente il numero dei votanti rispetto a quello del 2007 (+254), dato anche questo dimeticato nell'informativa dell'USB MEF.
Se si considera, inoltre, che questo aumento avviene in un quadro di diminuzione della pianta organica rispetto a quella del 2007, dove erano ancora presenti le DTEF, questo dato assume un valore ancora più amplificato e significativo.
Insomma, il bacino elettorale è aumentato rispetto a quello del 2007 e l'USB MEF, oltre ad aver perso in voti, in percentuale e in seggi, non è riuscita neppure ad intercettare un solo voto in più di questi "nuovi" votanti.
Per l'altro elemento, quello della novità della lista dei Lavoratori Autorganizzati MEF - CUB P.I. nella RSU unica comprendente il Dipartimento del Tesoro, quello della Ragioneria Generale dello Stato e dell'Amministrazione Generale, del Personale e dei Servizi, ci aiutiamo con un'altra tabella:
Quindi, i voti ricevuti dall'USB MEF sono stati 167 che, in relazione al 2007 sono ben 179 in meno; quelli ricevuti dalla CUB P.I. sono 195, 28 voti in più e che pongono i Lavoratori Autorganizzati MEF al terzo posto nella classifica delle liste più votate dai lavoratori nella RSU più "pesante" del Ministero.
E' del tutto evidente che le elezioni RSU, fatto salvo logiche clientelari e affaristiche, sono basate sul voto al candidato conosciuto, all'amico, a chi è facilmente riconoscibile perché inserito stabilmente nei processi lavorativi.
Insomma, generalmente il voto va alla persona, al collega che conosci e che è facilmente individuabile.
Il consenso ricevuto dai Lavoratori Autorganizzati MEF è il sunto di tutti questi elementi, ed è in questo che si trova la vera consistenza sociale o sindacale della nostra lista e il suo obiettivo dichiarato e non.
Sostenere che i nostri 195 voti sono stati attinti dalla base sociale naturale dell'USB MEF è del tutto improrio, una vera e propria forzatura.
Se si sbirciano le preferenze ricevute da qualche dirigente sindacale dell'USB MEF, la risposta la troviamo tutta lì.
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