Ministero dell'Economia e delle Finanze

Ministero dell'Economia e delle Finanze

martedì 21 aprile 2015

Un crimine


“Se voi, però, avete diritto di dividere il mondo in italiani e stranieri allora vi dirò che, nel vostro senso, io non ho Patria e reclamo il diritto di dividere il mondo in diseredati e oppressi da un lato e privilegiati e oppressori dall’altro.
Gli uni sono la mia Patria, gli altri miei stranieri”.
 
 
Sono trascorsi cinquant’anni da quando Don Lorenzo Milani scrisse queste parole.
Cinquant’anni dopo le sue parole sono, purtroppo, ancora molto attuali; si pensi alla guerra dei poveri prodotta da questa globalizzazione non degli uomini ma delle merci e dei capitali virtuali, una guerra causata dalle politiche neoliberiste a vantaggio di un’ élite internazionale.
Proprio con queste parole, vogliamo ricordare le nostre sorelle e i nostri fratelli che nel mare hanno trovato la propria tomba mentre fuggivano dalla miseria e dall’oppressione, inseguendo il sogno e la speranza di una vita migliore.
Oggi piangiamo i nostri fratelli e urliamo la nostra rabbia per l’ennesimo crimine annunciato, vittime del neocolonialismo occidentale, delle sue politiche di rapina, di guerra imperialista, di destabilizzazione.
Vittime delle politiche proibizioniste, quindi migranticide, di un’ Unione Europea che ha gettato alle ortiche perfino i più basilari dei diritti umani, quello alla vita e all’asilo.
Il criminale che ha ucciso i migranti  nel Canale di Sicilia, quello che devasta interi paesi dell’Africa e del Medio-Oriente, quello che alimenta il terrorismo fondamentalista, che cresce nei paesi balcanizzati e che, a volte, ci porta la guerra in casa, è sempre lo stesso e ha sempre lo stesso nome: imperialismo.

Quello che è successo non è una tragedia, ma un crimine.

Nessun commento:

Posta un commento