Ministero dell'Economia e delle Finanze

Ministero dell'Economia e delle Finanze

venerdì 4 gennaio 2013

Indietro tutta!


Sono ormai lontani gli echi dei botti di Capodanno, ma ben presto continueranno a risuonare quelli delle famiglie che si appresteranno a pagare, nel 2013, 14,7 miliardi di tasse e contributi previdenziali in più rispetto al 2012.
Infatti, quest'anno la pressione fiscale, tenuto conto anche degli effetti della Legge di stabilità, si attesterà al 45,1% del Pil, inaugurando, quindi, un 2013 all'insegna delle tasse e in perfetta continuità con la restrizione fiscale già avviata dal 2011.
Ma attenzione, questo ulteriore inasprimento del prelievo fiscale non è certamente diretto verso i redditi e i patrimoni più alti ma continuerà a martoriare proprio i ceti più deboli, proseguendo a svuotare le tasche dei lavoratori, privandoli dei beni essenziali a colpi di scure sullo stato sociale.
Insomma, anche in tempi di crisi sistemica dove l’austerità è assunta come unico credo, continua l'immane trasferimento di ricchezza dai lavoratori verso i padroni, verso i ricchi che diventano sempre più ricchi e i poveri sempre più poveri.
In un quadro così terribile, è calata la Legge di Stabilità (legge 24 dicembre 2012, n. 228) pubblicata sul Supplemento Ordinario n. 212 alla Gazzetta Ufficiale n. 302 del 29 dicembre 2012, entrata in vigore dal 1° gennaio 2013.
Si tratta di un provvedimento composto da un solo articolo con 560 commi, strutturato su un impianto complessivamente iniquo e del tutto recessivo.
Ma, come al solito, nelle maglie di un documento così importante, la storia ci ha insegnato come è facile nascondere le "marachelle" e così è successo anche questa volta.

Infatti, in uno degli ultimi commi, precisamente il 536, è previsto quanto segue:
"Nel comma 6 dell’articolo 23-quinques del decreto-legge 6 luglio 2012, n. 95, convertito, con modificazioni, dalla legge 7 agosto 2012, n. 135, sono apportate le seguenti modificazioni:
a) le parole «la direzione della giustizia tributaria e» sono soppresse;
b) le parole «sono trasferite» sono sostituite dalle seguenti «è trasferita»;
c) le parole «gli attuali titolari» sono sostituite dalle seguenti «l’attuale titolare»;
d) le parole da «,direzione legislazione» fino a «ad esercitare» sono sostituite dalla seguente «esercita»;
e) le parole «coordinamento della» sono soppresse
".

Ma cosa prevedeva il comma 6 dell'articolo 23-quinques del decreto legge n. 95 ?
"A decorrere dalla data di entrata in vigore del presente decreto la direzione della giustizia tributaria e la direzione comunicazione istituzionale della fiscalità sono trasferite, con il  relativo assetto organizzativo e gli attuali titolari, al Dipartimento dell'amministrazione generale, del personale e dei servizi. La direzione comunicazione istituzionale della fiscalità assume la denominazione di direzione comunicazione istituzionale e svolge i propri compiti con riferimento a tutti i compiti istituzionali del Ministero. Il Dipartimento delle finanze, direzione legislazione tributaria, esercita le competenze in materia di normativa, monitoraggio e analisi del contenzioso tributario; il predetto Dipartimento continua inoltre ad esercitare le competenze in materia di coordinamento della comunicazione relativa alle entrate tributarie e alla normativa fiscale. Le disposizioni di cui al periodo precedente si applicano con le  modalità e con la decorrenza stabilite con il regolamento di organizzazione del Ministero adottato ai sensi dell'articolo 2, comma 10-ter, del presente decreto".

Quindi, con il comma 536 della Legge di Stabilità, il comma 26-quinques della legge n. 95 viene modificato in questo modo:
"A decorrere dalla data di entrata in vigore del presente decreto la direzione comunicazione istituzionale della fiscalità è trasferita, con il  relativo assetto organizzativo e l'attuale titolare, al Dipartimento dell'amministrazione generale, del personale e dei servizi. La direzione comunicazione istituzionale della fiscalità assume la denominazione di direzione comunicazione istituzionale e svolge i propri compiti con riferimento a tutti i compiti istituzionali del Ministero. Il Dipartimento delle finanze, esercita le competenze in materia di comunicazione relativa alle entrate tributarie e alla normativa fiscale. Le disposizioni di cui al periodo precedente si applicano con le  sodalità e con la decorrenza stabilite con il regolamento di organizzazione del Ministero adottato ai sensi dell'articolo 2, comma 10-ter, del presente decreto".

Et voilà, il gioco è fatto!

Insomma, ancora una volta assistiamo a pseudo riforme del nostro ministero, spacciate a suon di grancassa come processi di riorganizzazione tendenti a migliorare il funzionamento dell'impianto amministrativo e, ultimamente all'insegna della "spendig review", che nascondono, in realtà, solo il riposizionamento di rapporti di forza da sempre esistenti all'interno dello stesso dicastero.
Rapporti di forza che si disallineano, si riconpongono e si ricollocano secondo le contingenze politiche del momento, in difesa di posti dirigenziali e dell'autorevolezza nell'esercizio del potere, sempre in lotta permanente tra di loro.
Chi ci rimette, come al solito, sono i lavoratori, le funzioni e i cittadini che usufruiscono, nel caso specifico, del contenzioso tributario nel nostro paese.